Parlando di riforma delle pensioni il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha individuato il prestito pensionistico come soluzione per garantire la flessibilità in uscita.
Si torna a parlare di riforma delle pensioni e, in particolar modo, del nodo flessibilità che si trova al centro di ogni dibattito da mesi.
A intervenire sull’argomento, stavolta, è il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti dopo che il governo aveva rinviato la questione alla prossima Legge di Stabilità per buona pace di tutti coloro in attesa di un intervento che garantisca una maggiore flessibilità in uscita dal mondo del lavoro.
Secondo Poletti, infatti, lo strumento più adatto per garantire una maggiore flessibilità in uscita è quello del prestito pensionistico per i disoccupati che, rispetto alle altre proposte, avrebbe il vantaggio di non pesare sui conti pubblici che si trovano sotto il controllo della Commissione Europea.
Riforma delle pensioni: prestito pensionistico per disoccupati soluzione per flessibilità
Secondo il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti, quindi, l’introduzione del prestito pensionistico per disoccupati rappresenta l’unico intervento in materia di riforma delle pensioni concretamente realizzabile nel 2016 in quanto sarebbe a impatto zero per le casse dello Stato: i pensionati, infatti, restituirebbero quanto ricevuto una volta raggiunta la pensione.
Per Poletti questa ipotesi rappresenta l’unica possibilità di intervenire in materia prevdienziale:
"La Legge Fornero ha prosotto risparmi già contabilizzati all’interno del bilancio dello Stato per gli anni a venire e, pertanto, qualsiasi scostamento da tali valori necessita di apposite coperture".
Riforma delle pensioni, cos’è il prestito pensionistico?
Il prestito pensionistico è una misura prevista per i lavoratori over 55 rimasti disoccupati per accompagnarli alla pensione o dar loro una copertura economica finché non trovino un altro lavoro.
Tale categoria di soggetti, infatti, riceve un assegno pensionistico anticipato (APA) pari a 762 euro mensili per 13 mensilità, a patto che al beneficiario manchino meno di 5 anni all’accesso a qualche forma previdenziale.
Come funziona il prestito pensionistico? Trattandosi di un prestito e non di una forma di pensione anticipata, i soldi erogati dallo Stato devono essere restituiti. L’importo percepito con il prestito pensionistico per disoccupati non va però restituito interamente, ma solo per 2/3: l’altro terzo, infatti, sarà pagato dallo Stato a titolo di sostegno al rimborso
La restituzione di quanto erogato con tale prestito pensionistico avviene con dei prelievi strutturali sul rateo pensionistico. Con il prestito pensionistico non è previsto riconoscimento di contribuzione figurativa.
Riforma delle pensioni: il sistema delle quote
Se il prestito pensionistico può configurarsi come una possibile soluzione per l’introduzione della flessibilità in uscita dal mondo del lavoro, non sembrano poter trovare accoglimento le proposte di riforma avanzate da Cesare Damiano che introducono un sistema pensionistico a quote.
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