Pensioni, ultime notizie: possibile soluzione per esodati e donne

Stefania Manservigi

1 Ottobre 2015 - 11:02

Il governo starebbe studiando una soluzione che garantirebbe la possibilità di andare in pensione anticipata per esodati e donne. Vediamo di seguito di cosa si tratta.

Pensioni, ultime notizie: possibile soluzione per esodati e donne

Il governo è al lavoro nella ricerca di una soluzione in tema di pensioni per risolvere definitivamente la situazione degli esodati e garantire la possibilità di pensione anticipata alle donne.
A tal proposito prosegue il confronto tra i tecnici di Lavoro, Economia e Inps che stanno cercando di arrivare a una soluzione che tenga conto anche delle ridotte risorse che possono essere poste come copertura finanziaria dell’operazione.
Vediamo di seguito qual è la misura studiata dal governo.

Pensioni: la soluzione al problema esodati
Il governo sta studiando la soluzione al problema degli esodati che consisterebbe nella concessione della pensione anticipata con una penalizzazione sull’assegno pensionistico.
Secondo la soluzione che sarebbe allo studio del governo verrebbe garantita la possibilità di andare in pensione a 63 anni e qualche mese (non più di tre anni dall’età di vecchiaia valida dal 2016), mentre gli anni di contributi minimi resterebbero fissati a 35, soglia che permetterebbe di non esporre i lavoratori ad un’uscita con assegni pensionistici troppo bassi.

Pensioni: proroga dell’Opzione donna?
Con la soglia di contributi minimi fissata a 35 anni, tuttavia, la possibilità di andare in pensione anticipata risulterebbe più difficile per le donne, che riscontrano più difficoltà rispetto agli uomini ad avere carriere continue.
Il governo sta dunque pensando a una soluzione che garantisca una maggiore flessibilità in uscita anche per le donne.
A tal proposito non si esclude la possibilità di intervenire sull’Opzione donna: in particolar modo si starebbe pensando di riconoscere alle dipendenti di 58 anni e 35 di contributi, con maturazione del requisito entro l’anno, un ritiro anticipato con penalizzazione del 3% l’anno per massimo tre anni in luogo del ricalcolo contributivo. Tale misura potrebbe riguardare circa 30mila donne e avrebbe un costo basso iniziale destinato poi a crescere negli anni futuri (fino a 2 miliardi entro il 2020).

Pensioni, la posizione dell’Inps
Favorevole alla ricerca di una soluzione che garantisca una maggiore flessibilità in uscita è il presidente dell’Inps Tito Boeri, che da mesi afferma la necessità di introdurre la possibilità di pensione anticipata per favorire una staffetta generazionale.
Ieri il presidente dell’Istituto di previdenza ha presentato inoltre un nuovo Rapporto sulle pensioni all’estero. Boeri ha sottolineato a tal proposito la presenza di un fenomeno significativo di “free riding” sui contributi degli stranieri con una percentuale alta di coloro che adesso avrebbero l’età per la pensione di vecchiaia, che hanno versato contributi senza però percepirla. Risorse che per il presidente dell’Inps potrebbero essere destinate a politiche di integrazione.

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