Sfumata per ora l’inclusione nella legge di Stabilità di misure che garantiscano una maggiore flessibilità in uscita, potrebbero comunque esserci novità sul fronte pensioni che interesseranno donne e esodati.
Possibili novità sul fronte delle pensioni.
Mentre sembra per ora sfumata la possibilità di includere nella Legge di stabilità misure che garantiscano una maggiore flessibilità in uscita, rimane invece aperta la strada che potrebbe portare alla realizzazione di due interventi che coinvolgeranno donne e esodati.
Il governo sta infatti lavorando per garantire l’estensione dell’Opzione donna che permetterà alle donne di poter andare in pensione a 57 anni (58 se autonome) con 35 anni di contributi accettando che l’importo dell’assegno pensionistico venga calcolato con il metodo contributivo. Inoltre l’attenzione è sempre puntata sulla situazione degli esodati: sembra ormai prossimo un settimo intervento di salvaguardia.
Con l’obiettivo di affrontare queste due questioni nella giornata di ieri si è svolta una riunione a livello tecnico tra esponenti dell’Economia, del Lavoro, della Ragioneria generale dello Stato e dell’Inps in vista della convocazione prevista per domani in commissione Lavoro della Camera.
Pensioni: possibile estensione Opzione donna
I dati forniti dal ministero del Lavoro sulle risorse spese tra il 2008 e il 2013 per questa possibilità di uscita anticipata dal lavoro concessa alle donne aprono la strada alla possibile estensione dell’Opzione donna fino alla fine dell’anno.
Ricordiamo che la scelta di usufruire della pensione anticipata comporta una penalizzazione economica, essendo prevista una decurtazione dell’assegno tra il 25 e il 30%.
Tra il 2009 e il 2013 sono state poco più di 16mila le lavoratrici che hanno usufruito di Opzione donna; questo numero si è via via incrementato negli ultimi anni dopo l’entrata in vigore della Legge Fornero tanto che dal 2014 si è registrato un incremento di 12mila domande.
I maggiori oneri determinati da questa misura lanciata nel 2004 viaggiavano attorno ai 320 milioni, con un avanzo di 1,3 miliardi rispetto alle risorse a suo tempo ipotizzate a copertura (1,68 miliardi). Non essendo stato determinato sulla spesa non effettuata un accantonamento di risorse in un fondo ad hoc, ora è necessario che intervenga una norma per stanziare nuove coperture al fine di garantire la copertura dell’opzione fino alla fine dell’anno.
Pensioni: settima salvaguardia esodati
Possibili novità in vista anche per gli esodati. Nei programmi del governo ci sarebbe infatti il reperimento delle risorse per dare il via libera alla settima salvaguardia che dovrebbe interessare una platea di circa 25mila - 26mila lavoratori.
Dalle prime sei salvaguardie sono stati risparmiati 3 miliardi che potrebbero essere utilizzati per allargare la platea dei salvaguardati, prevedendo contestualmente un sistema di slittamento dei termini di riconoscimento della salvaguardia.
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