La Corte dei Conti si è espressa sulla Legge di Stabilità 2016 affermando che la stessa lascia sullo sfondo nodi irrisolti, tra cui quello delle pensioni.
Le pensioni, e in particolar modo il mancato intervento sulla pensione anticipata, sono uno dei nodi irrisolti lasciati dalla Legge di Stabilità 2016.
Ad affermarlo è il presidente della Corte dei Conti, Raffaele Squitieri, che, in audizione nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato, ha affermato che la legge di Stabilità
’’lascia sullo sfondo nodi irrisolti (clausole, contratti pubblici, pensioni) e questioni importanti (quali un definitivo riassetto del sistema di finanziamento delle autonomie territoriali)".
Uno dei punti contestati alla legge, dunque, è la mancata riforma delle pensioni che è stata rimandata di qualche mese dal premier Matteo Renzi.
Pensioni, per la Corte dei Conti legge di Stabilità 2016 lascia questioni aperte
Nel mirino della Corte dei conti sono finite le scelte economiche fatte dal governo che hanno lasciato nodi irrisolti come le pensioni, le clausole di salvaguardia e i contratti pubblici e altre questioni considerate importanti come quella che riguarda
"un definitivo riassetto del finanziamento delle autonomia territoriali".
Secondo la Corte dei Conti, infatti, le scelte politiche ed economiche fatte dal Governo nella Legge di Stabilità 2016 non vengono considerate le più appropriate in quanto vengono sfruttati al massimo gli spazi di flessibilità su decifit accordate dall’Unione Europea anche per le spese legate all’accoglienza dei migranti
"riducendo esplicitamente i margini di protezione dei conti pubblici".
Per approfondire la contestazione della Corte dei Conti sull’uso del deficit leggi anche Legge di Stabilità 2016: Corte dei Conti contesta l’uso del deficit
Pensioni, cosa contesta la Corte dei Conti?
La Corte dei Conti ha stabilito che nel complesso le misure proposte con la legge di Stabilità 2016
’’sembrano rispondere a un disegno preciso: potenziare i segnali di ripresa riconducibili a una crescita della domanda interna, concentrando l’utilizzo delle limitate risorse disponibili (al netto di quelle necessarie a disinnescare le clausole di salvaguardia) sul rafforzamento della domanda delle famiglie e sulla riduzione degli oneri che gravano sul mondo delle imprese dando, per questa via, impulso alla ripresa dell’occupazione’’.
Ci sono però dei punti che la Corte dei Conti ha contestato alla manovra finanziaria: i giudici contabili hanno chiesto infatti al governo di rispettare le sentenze della Corte Costituzionale sullo sblocco dei contratti dei dipendenti della Pubblica amministrazione. In tema di pensioni, invece, la Corte dei Conti ha chiesto il rispetto della sentenza sulla reindicizzazione delle pensioni emanata dalla Corte costituzionale nei mesi scorsi, che aveva preso posizione su quanto disposto nel decreto Salva Italia, provvedimento assunto dal governo Monti. Proprio sulla rivalutazione delle pensioni è stata inoltre avviata dalla Uil una class action davanti alla Corte europea dei diritti dell’uomo per chiedere il rimborso integrale delle mancate inidicizzazioni del 2012 e 2013 e non il rimborso parziale.
Non resta dunque che attendere, e vedere se il governo terrà conto dei rilievi fatti dalla Corte dei Conti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA