Pensioni, ultime notizie: dal 2016 le donne lavoreranno 22 mesi in più

Stefania Manservigi

28 Dicembre 2015 - 18:52

Dal 2016 scattano gli scaglioni previsti dalla riforma Fornero in materia di pensioni che penalizzano soprattutto le donne. Gli uomini perdono l’1% a causa del taglio dei coefficienti.

Pensioni, ultime notizie: dal 2016 le donne lavoreranno 22 mesi in più

Non sono buone le notizie sulle pensioni per il 2016.
Dal prossimo anno, infatti, scatteranno gli scaglioni previsti dalla riforma Fornero che incideranno in negativo sull’età di accesso alla pensione e sul calcolo dell’importo dell’assegno pensionistico calcolato con il metodo contributivo.
La Legge di Stabilità 2016 si è infatti limitata a intervenire solo su situazioni particolari, senza prevedere misure che favorissero la flessibilità in uscita: è prevista quindi una stangata a causa dell’aumento di 4 mesi legato alle speranze di vita e alla revisione dei coefficienti del montante contributivo.
Ad essere particolarmente penalizzate saranno soprattutto le donne che dal 2016 si troveranno a dover lavorare 22 mesi in più.

Pensioni: per le donne 22 mesi in più di lavoro
Dal 2016 le donne che lavorano nel settore privato potranno accedere alla pensione di vecchiaia al raggiungimento dei 65 anni e 7 mesi al posto dei 63 anni e 9 mesi del 2015. Le autonome dovranno invece aver compiuto 66 anni e 1 mese per poter ottenere l’assegno.
Sono quindi 22 i mesi in più di lavoro a carico delle donne a causa dello scatto degli scaglioni previsti dalla riforma Fornero.
A partire dal 2018, inoltre, l’età di pensionamento delle donne verrà equiparata a quella degli uomini: le donne quindi potranno accedere alla pensione di vecchiaia al compimento di 66 anni e 7 mesi di età.
Diverso il discorso per le donne dipendenti pubbliche, i cui requisiti di pensionamento sono stati già equiparati a quelli degli uomini a partire dal 1° gennaio 2012.
Le donne potranno andare in pensione prima di aver raggiunto i requisiti anagrafici richiesti solo in presenza di 41 anni e 10 mesi di contributi versati, requisito contributivo richiesto per l’accesso alla pensione anticipata.

Pensioni: possibilità di usufruire di Opzione donna
La legge di Stabilità ha tuttavia esteso anche per il 2016 la possibilità di usufruire del regime sperimentale di Opzione donna: le lavoratrici donne che entro il 2015 avranno compiuto 57 anni e 3 mesi di età (58 anni nel caso di lavoratrici autonome) e avranno versato almeno 35 anni di contributi potranno uscire dal lavoro anche il prossimo anno una volta atteso il periodo previsto dalla finestra mobile.

Pensioni, tagli dei coefficienti: uomini perdono l’1%
Dal 2016 non ci saranno solo conseguenze per quanto riguarda l’età di accesso alla pensione, ma anche per quanto riguarda il calcolo dell’assegno. Il prossimo anno scatteranno infatti i nuovi coefficienti di trasformazione del montante contributivo; a tal proposito, a causa dei tagli sui coefficienti, gli uomini subiranno una riduzione della quota contributiva della pensione di vecchiaia vicina all’1%, come calcolato da Antonietta Mundo, già coordinatore generale statistico attuariale dell’Inps.

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