Cesare Damiano chiede al Governo una soluzione reale alla situazione dei lavoratori precoci. Ecco il punto della situazione in vista dell’incontro del 21 settembre.
Le ultime notizie che riguardano i lavoratori precoci vedono ancora una volta in prima linea Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro della Camera, che da mesi si è schierato a favore della battaglia dei lavoratori precoci.
Damiano, infatti, è il fautore della proposta sulla Quota 41 che consentirebbe ai lavoratori precoci di andare in pensione al raggiungimento dei 41 anni di età senza penalizzazioni e indipendentemente dall’età anagrafica.
Mentre c’è attesa per l’incontro del 21 settembre tra sindacati e Governo, durante il quale dovranno essere trovate soluzioni a molte situazioni rimaste in bilico, Damiano incalza l’esecutivo e ancora una volta chiede che l’intervento a favore dei precoci non resti un intervento simbolico.
Vediamo qual è il punto della situazione sui lavoratori precoci anche in seguito all’incontro avvenuto tra una delegazione di rappresentanti degli stessi e alcuni esponenti del Governo.
Pensioni precoci, il punto della situazione
La situazione dei precoci sembra essere ancora in alto mare, con molti dubbi e poche certezze. Dopo l’incontro avvenuto tra alcuni rappresentanti della categoria e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Tommaso Nannicini, incontro documentato sul gruppo Facebook "Lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti" diventato negli ultimi mesi un punto di riferimento per gli interessati, è possibile tuttavia trarre alcune indicazioni di massima.
Sfumata l’ipotesi della Quota 41, la soluzione richiesta a gran voce dai precoci, a causa del costo della stessa non supportato dalle casse dello Stato, rimangono residue anche le possibilità di approvazione del bonus contributivo, misura che non è mai stata accolta di buon occhio da parte degli interessati.
Al momento l’unica certezza, che interessa anche i lavoratori precoci, è che dal 2017 scompariranno le penalizzazioni per chi andrà in pensione prima dei 62 anni con i requisiti vigenti prima dell’approvazione della Legge Fornero. Inoltre il Governo ha confermato che le ricongiunzioni onerose verranno abolite.
Pensioni precoci: Damiano incalza il Governo, Rizzetto insiste sulla Quota 41
E se i lavoratori precoci negli ultimi mesi di mobilitazioni hanno dimostrato di non mollare la loro battaglia a tutela dei propri diritti, anche Cesare Damiano e il deputato Walter Rizzetto rimangono fermi sulle loro posizioni, chiedendo al Governo che si trovi una soluzione consona alle esigenze della categoria.
Damiano, infatti, commentando la riforma delle pensioni di prossima approvazione ha così commentato:
"Una buona soluzione al capitolo previdenza nella prossima legge di Bilancio non potrà dimenticare l’esigenza di trovare soluzioni efficaci per gli esodati, per i lavoratori precoci e per un Anticipo Pensionistico che abbia penalizzazioni più ragionevoli"
ricordando come per i precoci non basti più una soluzione simbolica.
Walter Rizzetto, nonostante la bocciatura ormai quasi ufficiale arrivata dal Governo, continua a insistere sulla Quota 41 affermando che
"bisogna insistere su quella strada".
Non resta che attendere il 21 settembre.
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