Le prossime due settimane saranno cruciali per decidere il futuro delle pensioni dei precoci. Quota 41 o bonus contributivo?
I lavoratori precoci, dopo mesi di battaglie, rimangono in attesa di sapere quale sarà la decisione adottata dal Governo per sciogliere il nodo pensioni.
Le prossime due settimane saranno infatti cruciali in tal senso: dopo la serie di incontri avvenuti tra i sindacati e l’esecutivo quest’estate, il Governo ha rimandato a settembre ogni decisione sulla questione. L’ostacolo principale è sempre quello delle coperture economiche.
I lavoratori precoci da mesi chiedono al Governo Renzi l’approvazione della Quota 41. Ricordiamo infatti che i precoci sono quella categoria di lavoratori che ha iniziato a lavorare in giovane età e che, pur avendo molti anni di contributi versati alle spalle, non ha maturato l’età anagrafica per andare in pensione. Con la Quota 41 si consentirebbe a chi ha raggiunto i 41 anni di contributi versati di andare in pensione senza penalizzazioni indipendentemente dall’età anagrafica.
La misura, tuttavia, sarà difficilmente approvata dal Governo, soprattutto in questa prima fase dei lavori: il tempo stringe e il pacchetto pensioni deve essere inserito nella Legge di Stabilità 2017. Non c’è abbastanza tempo, dunque, per risolvere il nodo delle risorse da destinare all’intervento.
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Pensioni precoci, novità: slitta Quota 41?
Nella riforma delle pensioni che verrà inserita nella prossima Legge di Stabilità e con cui il Governo cercherà di risolvere alcune situazioni di difficoltà create soprattutto dalla Legge Fornero, con molta probabilità non ci sarà la Quota 41.
Il piano pensioni studiato dall’esecutivo è solo un intervento parziale: non è escluso, dunque, che più avanti potrà essere ripresa in mano l’ipotesi Quota 41.
Difficile invece possa trovare spazio già nella Legge di Stabilità 2017: le risorse che il Governo si impegna a stanziare per questo primo intervento nel settore previdenziale si aggirano intorno ai 2 miliardi di euro. Considerando che nel pacchetto pensioni troveranno sicuramente spazio l’anticipo pensionistico, l’innalzamento delle pensioni minime, le ricongiunzioni gratuite e l’innalzamento della no tax area è facilmente intuibile che le risorse destinate ai precoci non siano sufficienti a garantire la Quota 41.
Per i precoci il Governo ha studiato un bonus contributivo che, tuttavia, soddisfa solo parzialmente le richieste avanzate dalla categoria negli ultimi mesi.
Pensioni precoci, novità: incontro con il Governo
I lavoratori precoci, tuttavia, non si arrendono. L’amministratore della pagina Facebook "Lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti", Roberto Occhiodoro, ha fatto sapere che tra il 9 e il 15 settembre ci sarà un incontro tra i precoci e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Nannicini. Prima il Governo incontrerà i sindacati per discutere degli ultimi dettagli sull’Ape e le pensioni minime.
L’incontro con il Governo sarà forse l’ultima possibilità per convincere l’esecutivo a puntare sulla Quota 41. Le ultime due settimane saranno quindi cruciali per conoscere il futuro dei lavoratori precoci.
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