Pensioni oggi: dopo l’incontro del 4 luglio tra esecutivo e parti sociali, ecco le richieste avanzate dai sindacati su esodati ed Opzione donna.
Le ultime notizie sulle pensioni oggi riguardando ancora una volta la riforma previdenziale.
L’incontro tra sindacati e Governo avvenuto lo scorso 4 luglio è stato il primo passo verso l’avvio di ulteriori tavoli di confronto, durante i quali dovranno essere trovate soluzioni a problemi ancora attuali.
La riforma delle pensioni approvata con la scorsa Legge di Stabilità non ha trovato risposte a tutte le situazioni di difficoltà create dalla Legge Fornero: se da una parte sono state introdotte misure di pensione anticipata riservate a determinate categorie di lavoratori, dall’altra è stata chiusa la porta della pensione in faccia a chi è rimasto in questo modo escluso da ogni forma di tutela.
Stiamo parlando ad esempio degli esodati esclusi dall’ottava salvaguardia e delle lavoratrici donne che, a causa della mancata proroga del regime di Opzione donna, sono state private dell’unica misura di pensione anticipata ad esse riservata.
Situazioni queste che dovranno essere affrontate, come hanno sottolineato i sindacati durante l’incontro del 4 luglio con il Governo. Quali sono le soluzioni ipotizzate?
Pensioni oggi: esodati, ottava salvaguardia insufficiente
Tra i grandi delusi dalla riforma delle pensioni ci sono anche gli esodati, ossia quella categoria di lavoratori nata in seguito all’approvazione della Legge Fornero.
Nonostante il via libera all’ottava salvaguardia, l’ultimo provvedimento di tutela, avvenuto con l’approvazione della Legge di Stabilità 2017 la situazione non è ancora risolta, e sono molti gli esodati che al momento si trovano nel limbo, senza poter lavorare e senza poter andare in pensione.
Ricordiamo che l’ottava salvaguardia, secondo le stime del Governo, doveva essere il provvedimento finale che avrebbe risolto una volta per tutte la situazione creata con la Legge Fornero. La realtà delle cose è però ben diversa; sono ancora molti gli esodati che non hanno avuto la possibilità di accedere alle tutele predisposte dall’esecutivo per andare in pensione.
Lo sanno bene i sindacati che, durante l’incontro dello scorso 4 luglio, hanno portato all’attenzione dell’esecutivo la situazione di chi ancora non ha trovato accesso alle tutele che consentono di andare in pensione con le regole vigenti prima del 2011.
Proprio per questo le parti sociali hanno chiesto all’esecutivo una verifica dell’ottava salvaguardia, prima di chiudere definitivamente ogni discorso sulle tutele.
Pensioni oggi: Opzione donna, i sindacati spingono per la proroga
Altro tema caldo sul tavolo del confronto tra Governo e sindacati è quello che riguarda la proroga del regime di Opzione donna.
Opzione donna è il regime sperimentale che consente alle donne che hanno raggiunto i 57/58 anni di età e i 35 anni di contributi di andare in pensione anticipata accettando una decurtazione sull’assegno pensionistico, che viene in questo modo calcolato esclusivamente con il metodo contributivo. A causa del mancato inserimento della proroga nella Legge di Stabilità Opzione donna risulta, al momento, concluso al 31 dicembre 2015.
Le lavoratrici donne da mesi si stanno battendo per chiedere la proroga della misura, che costituisce al momento l’unica alternativa valida per l’uscita anticipata delle donne.
Le richieste delle lavoratrici sembrano essere state raccolte dai sindacati che hanno portato all’attenzione del Governo la questione, anche alla luce delle risorse utilizzate finora che, in base ai dati del monitoraggio diffusi dall’Inps, sono state inferiori rispetto a quelle preventivate.
La partita dunque è appena aperta, e il prossimo incontro si avrà l’11 luglio quando verranno approfondite le questioni avanzate dai sindacati e il Governo potrà valutare eventuali proposte, anche in rapporto alle scelte finanziarie.
© RIPRODUZIONE RISERVATA