Pensioni oggi: continua la battaglia delle lavoratrici donne per la proroga al 2018 di Opzione donna. Ecco le ultime notizie.
Non si arresta la mobilitazione delle lavoratrici donne che chiedono al Governo, in tema di pensioni, la proroga di Opzione donna al 2018.
Opzione donna, infatti, è al momento l’unica forma di uscita anticipata riservata alle donne. Nonostante le iniziali promesse la proroga della misura non è stata inserita nella Legge di Stabilità e il regime sperimentale, al momento, risulta concluso al 31 dicembre 2015, data ultima utile per il perfezionamento dei requisiti che consentono l’accesso alla misura.
Le lavoratrici donne non si sono però arrese e continuano la loro battaglia per il riconoscimento della proroga, anche alla luce dei risparmi di risorse certificati dall’Inps negli scorsi anni. A tal proposito si sta muovendo anche la politica: negli ultimi giorni sono arrivate parole di sostegno da diversi schieramenti politici, in particolare da Sinistra Italiana e dal presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, ora impegnato nelle primarie del Pd.
Pensioni oggi: cos’è Opzione donna e perché è importante la proroga
Opzione donna è un regime sperimentale che consente l’uscita anticipata dal mondo del lavoro delle lavoratrici donne le quali, in cambio, accettano una decurtazione dell’assegno pensionistico che viene calcolato esclusivamente con il metodo contributivo.
Possono accedere alla pensione anticipata usufruendo di Opzione donna tutte le lavoratrici che hanno compiuto 57/58 anni di età e hanno maturato 35 anni di contribuzione. Al momento il regime risulta concluso al 31 dicembre 2015: ciò significa che tali requisiti devono essere perfezionati entro tale data. A causa della mancata proroga della misura sono molte quindi le donne che sono rimaste escluse dalla possibilità di andare in pensione anticipata.
Ricordiamo infatti che Opzione donna è, al momento, l’unica forma di pensione anticipata pensata per le donne. Non solo. Le lavoratrici che decidono di usufruire della misura accettano una decurtazione sull’assegno pensionistico che si aggira intorno al 30%, e che consente, sul medio - lungo termine, un risparmio anche per le casse dell’Inps.
I motivi su cui spingono le lavoratrici per chiedere la proroga di Opzione donna sono dunque questi: i risparmi ottenuti con la misura, il ricambio generazionale che verrebbe favorito dalle uscite anticipate e il riutilizzo per la proroga delle risorse risparmiate nei precedenti anni e certificate dall’Inps.
Pensioni oggi: proroga Opzione donna al 2018, sostegno da Sinistra Italiana e da Emiliano
Nei giorni scorsi sono arrivati anche parole e gesti di sostegno da parte della politica italiana. Lo scorso 23 aprile Sinistra Italiana, attraverso l’onorevole Stefano Fassina, ha approvato un ordine del giorno con il quale viene appoggiata la proroga di Opzione donna al 2018 e viene garantito l’impegno affinché la stessa possa diventare strutturale.
Impegno analogo è stato promesso anche dal presidente Michele Emiliano, impegnato nei prossimi giorni con le primarie del Pd. Emiliano, dopo aver ricevuto le amministratrici del gruppo Movimento Opzione donna, Teresa Ginetta Caiazzo e Lucia Rispoli, ha infatti deciso di sposare la causa della proroga di Opzione donna impegnandosi non solo a garantire la prosecuzione al 2018, ma anche a cercare una stabilizzazione della misura.
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