E’ previsto per domani il confronto decisivo tra sindacati e Governo. Per la Cgil la posizione del Governo è insufficiente, solo il 2% dei lavoratori sarà escluso dall’aumento dell’età pensionabile a 67 anni.
Si preannuncia di fuoco l’incontro in programma per domani, sabato 18 novembre, tra sindacati e Governo durante il quale si decideranno le sorti della fase due della riforma delle pensioni.
Dopo settimane di rinvii è arrivata dunque la resa dei conti; le posizioni non potrebbero essere più lontane, con il Governo da un lato che non ha intenzione di intervenire in modo sostanziale sulla riforma delle pensioni già approvata, e con i sindacati dall’altro che chiedono risposte precise su diversi argomenti.
L’incontro servirà soprattutto per fare il punto sul problema dell’aumento dell’età pensionabile, aumento che, salvo interventi da parte dell’esecutivo, diventerà effettivo a partire dal 2019 portando l’età per a andare in pensione a 67 anni.
I sindacati hanno chiesto al Governo di rivedere il meccanismo dell’aspettativa di vita e il Governo, dal canto suo, starebbe quindi pensando a un provvedimento per escludere dall’aumento dell’età pensionabile determinate categorie di lavoratori.
I sindacati accetteranno una posizione di compromesso?
Pensioni news: aumento dell’età pensionabile, cosa faranno i sindacati?
Se i sindacati finora sono stati compatti nel rivendicare i diritti dei lavoratori, domani in seguito all’incontro con il Governo potrebbero emergere le prime spaccature.
In questi giorni, infatti, sono emersi diversi punti di vista tra le sigle sindacali in relazione alla proposta avanzata dal Governo.
Se da una parte è arrivata la bocciatura netta della Cgil, dall’altra la Cisl è sembrata più possibilista, aprendosi a una valutazione degli aspetti positivi della soluzione messa in campo dal Governo.
I conti tuttavia si tireranno solo al termine dell’incontro di domani, quando si avrà finalmente una risposta alla questione che tiene banco da mesi.
La Cgil non ha dubbi, e spera che il Governo possa fornire risposte più complete, ritenendo la proposta messa in campo
"insufficiente sia dal punto di vista delle misure presentate sia da quello dei lavoratori coinvolti".
Come emerso da uno studio messo in campo dalla sigla sindacale
"L’esenzione dall’aumento dell’età pensionabile a 67 anni nel 2019, coprirebbe solo 4.305 persone, il 2,18% delle uscite per pensionamento anticipato e di vecchiaia, e anche quanto previsto per la previdenza complementare avrà un impatto irrisorio"
Pensioni news: Cgil pronta alla mobilitazione
Tra i sindacati ad avere le idee chiare sull’incontro di domani con il Governo è senz’altro la Cgil, che chiederà fino in fondo il rispetto dell’accordo siglato lo scorso anno sulla fase due della riforma delle pensioni.
"L’irrilevanza delle proposte del Governo sulle pensioni, evidenziata dai dati concreti conferma che gli impegni sottoscritti l’anno scorso con il sindacato sono stati sostanzialmente disattesi”
- ha commentato il segretario confederale Roberto Ghiselli -
“Ci auguriamo che l’Esecutivo sabato prossimo consegni un documento con dei contenuti profondamente diversi da quelli illustrati nei precedenti incontri su giovani, donne, previdenza complementare e aspettativa di vita, in particolare bloccando il meccanismo automatico di innalzamento delle condizioni di accesso alla pensione e lavorando per una sua revisione”.
E se il Governo dovesse tradire le aspettative, la Cgil è pronta alla mobilitazione:
"In caso contrario - conferma Ghiselli - non potremmo che essere coerenti con l’impegno preso con i lavoratori e i pensionati, quello di dare continuità ed intensificare la nostra mobilitazione".
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