Pensioni: la Fornero teme la prossima riforma

Antonio Cosenza

26/04/2021

28/05/2021 - 17:31

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Pensioni, la Fornero contro Mario Draghi: “Perché nel Recovery plan non si parla di cancellare Quota 100?”

Pensioni: la Fornero teme la prossima riforma

Elsa Fornero, Ministro del lavoro durante il Governo Monti, dà “lezioni” al Governo Draghi spiegando i motivi per cui Quota 100 non deve essere rinnovata. È notizia delle ultime ore, infatti, che nel testo del Recovery plan italiano è stata eliminata la parte riguardante Quota 100, laddove si leggeva chiaramente che per la misura di flessibilità voluta dalla Lega durante il primo Governo Conte “non ci sarà alcun rinnovo” al termine del periodo di sperimentazione, fissato per il 31 dicembre 2021.

Non vorrei che il Governo rimanesse impigliato nella ragnatela dei partiti e della loro caccia al consenso”, ha spiegato la Fornero, raccontando poi il motivo per cui la riforma delle pensioni voluta dalla Lega non ha funzionato e non può farlo nemmeno in futuro.

A dieci anni di distanza la sua riforma viene ricordata ancora con particolare negatività dagli italiani, visto l’incremento dell’età pensionabile che questa ha comportato; la Fornero, però, si è sempre difesa dicendo che in quel momento “era necessaria”, in quanto c’era il rischio concreto di non riuscire a pagare le pensioni negli anni avvenire.

La sua riforma è stata necessaria per garantire sostenibilità al sistema pensionistico italiano, ed è proprio per questo motivo che - spiega la Fornero - “Quota 100 non va assolutamente rinnovata”.

La Fornero contro Salvini: “Quota 100 non va rinnovata

Elsa Fornero ha commentato con sdegno la decisione del Governo Draghi di eliminare la parte del Recovery plan relativa alla non conferma di Quota 100 al termine del periodo di scadenza.

Se da una parte, secondo la professoressa, “il Recovery Plan è un grande successo di Mario Draghi prima che dell’Italia”, dall’altra sarebbe stato opportuno un “impegno preciso a non rinnovare Quota 100”.

La Fornero ha spiegato alla Stampa i motivi del suo dissenso verso la riforma delle pensioni voluta dalla Lega durante il primo Governo Conte. Come prima cosa, questa non vuole che passi un messaggio sbagliato: con il Recovery Plan, infatti, l’Italia intraprende la strada degli investimenti, di quelli richiesti al nostro Paese da più di 30 anni.

Ma c’è una riforma su cui l’Unione Europea ha espresso un no categorico: si tratta di quella del sistema previdenziale. Per questo motivo, il Governo Draghi “non può cedere su Quota 100”, anche perché il Presidente del Consiglio “sa che quella è stata una misura miope e propagandistica”.

Alla Fornero, quindi, la riforma voluta da Salvini proprio non piace, per una lunga serie di motivi. Si tratta, infatti, di una riforma che “fa pagare il conto ai giovani, anche perché “andando contro l’andamento demografico del Paese” va ad innalzare di molto la spesa pensionistica. Spiega la Fornero:

“Fatta salva la tragedia della pandemia, l’Italia ha uno dei trend di invecchiamento più rapidi d’Europa ed entro un paio di decenni avrà la parità tra persone attive e inattive”.

La Fornero teme la prossima riforma delle pensioni

Il fatto che nel Recovery Plan non vi sia più la parte riguardante Quota 100, non significa che la misura verrà prorogata il prossimo anno. Anzi, è quasi impossibile che ciò avvenga e questo la Fornero lo sa.

Tuttavia, la professoressa ritiene che sarebbe stato meglio, visto il rapporto che ci lega con l’Unione Europea, prendere un “impegno formale” nei loro confronti, vincolando l’accesso alle risorse del Recovery Plan all’addio di Quota 100.

Nel dettaglio, la Fornero ha paura di quella che potrebbe essere la nuova riforma delle pensioni. Quanto successo con il Recovery plan dimostra che il Governo è comunque suscettibile a quelle che sono le pressioni della Lega sul fronte pensioni: “Non vorrei che questo sia l’inizio di rivendicazioni di tipo elettorale”.

Bene “qualche concessione”, ma non bisogna snaturarsi in quanto altrimenti sarebbe un grave errore. La Fornero è convinta che manchino le risorse per una nuova riforma delle pensioni e che a pagare per far sì che un maggior numero di italiani possa andare in pensione in anticipo (com’è stato con Quota 100 che, complessivamente, dovrebbe interessare circa 300 mila italiani, circa un terzo rispetto a quelle che erano le previsioni iniziali) saranno proprio i giovani (quegli stessi giovani più penalizzati dalla riforma del 2011).

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