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Pensione di reversibilità: cosa succede in caso di separazione o divorzio?
martedì 29 settembre 2015, di
La pensione di reversibilità è una prestazione previdenziale che viene erogata al coniuge superstite. L’importo di tale prestazione viene calcolato nella misura del 60% della prestazione pensionistica percepita dal deceduto o della prestazione che il deceduto avrebbe percepito se non ancora pensionato.
Tuttavia tale importo può ridursi fino al 30% qualora la prestazione superi una cifra stabilita di anno in anno.
Pensione di reversibilità, a chi viene riconosciuta?
Come precisato più sopra la pensione di reversibilità viene riconosciuta al coniuge del defunto sulla base, per l’appunto, del rapporto matrimoniale.
La pensione di reversibilità viene percepita anche in caso di separazione o divorzio? Cosa succede se vi sono due coniugi di cui uno divorziato?
Vediamo di seguito cosa prevede la normativa.
Pensione di reversibilità, cosa succede in caso di separazione?
Se la separazione è consensuale il coniuge percepirà sempre la pensione di reversibilità; qualora invece si tratti di separazione con addebito, quindi in presenza di colpa, il coniuge percepirà la pensione di reversibilità solo quando titolare di assegno di alimenti concesso dal Tribunale.
Pensione di reversibilità, cosa succede in caso di divorzio?
In caso di divorzio il coniuge percepisce la pensione soltanto qualora sia anche titolare di assegno di divorzio e solo nel caso in cui lo stesso non sia risposato. Il coniuge divorziato, in aggiunta, può richiedere la pensione di reversibilità soltanto se la contribuzione versata a favore del deceduto sia avvenuta anche prima della sentenza di divorzio.
Pensione di reversibilità, cosa succede se ne hanno diritto sia il coniuge superstite e sia il coniuge divorziato?
In alcuni casi può capitare che gli aventi diritto alla pensione di reversibilità siano due: il coniuge superstite, ossia il coniuge con cui il defunto si è risposato dopo il divorzio, e il coniuge divorziato.
Cosa succede in questo caso? La pensione di reversibilità, quando ci si trova in questa particolare situazione, viene ripartita dal tribunale. In ogni caso, va ricordato, la pensione erogata non può superare il 60% della prestazione percepita dal defunto.
L’Inps potrà erogare al coniuge divorziato la quota di pensione di reversibilità soltanto una volta sia stata emessa una sentenza del Tribunale che stabilisca l’ammontare della quota spettante.
Inoltre qualora il coniuge superstite dovesse morire o sposarsi di nuovo, l’intero ammontare della prestazione spetterebbe di diritto al coniuge divorziato. Viceversa, se per le stesse ragioni dovesse estinguersi il diritto del coniuge divorziato, l’intero importo verrà versato al coniuge superstite.
Tuttavia in caso di nuove nozze sia il coniuge divorziato sia il coniuge superstite avranno diritto a ottenere una liquidazione, pari a due annualità della quota di pensione spettante compresa la tredicesima, alla data delle nuove nozze.