L’Europa mi ha sorpreso con la sua resilienza politica, la volontà dei paesi debitori di sopportare il dolore apparentemente senza fine, la capacità della BCE di fare quel tanto che basta, e all’ultimo momento, di calmare i mercati quando la situazione finanziaria sembra pronta ad esplodere. Ma l’economia dell’austerità ha giocato esattamente secondo copione, il copione keynesiano, che non è il copione dell’austerità. Ancora e ancora, tecnocrati "responsabili" inducono le loro nazioni ad accettare l’amara medicina dell’austerità; ancora ed ancora, non riescono a produrre risultati.
L’ultimo caso in questione è l’italia, in cui Mario Monti, (una brava persona, profondamente sincera) sta andando via prima del previsto, in ultima analisi perché le sue politiche stanno guidando l’italia verso la depressione. E sì, per la cronaca, questo significa che l’italia non avrà tutto quanto Monti (gioco di parole nella versione originale, con l’utilizzo dell’espressione "full Monti", n.d.r).
Allora, qual è la risposta? Mantenere la rotta, dicono gli Eurocrati. Funzionerà un giorno di questi, la fata della fiducia sta arrivando.
Kevin O’Rourke ha ragione: l’Europa è diventata il continente dove i tempi felici sono sempre dietro l’angolo.
È davvero come la medicina medievale, quando si salassavano i pazienti per curare i loro malanni, e quando il sanguinamento li faceva star peggio, si salassavano ancora di più.
| Traduzione italiana a cura di Erika Di Dio. Fonte: Paul Krugman Blog |
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