Sulla questione di Cipro, è intervenuto ieri anche Paul Krugman, noto economista americano che ha dedicato un post sul suo blog al nuovo e inaspettato problema dell’Eurozona. La notizia del piano di salvataggio compiuto dall’UE per salvare Cipro ha portato migliaia di cittadini ciprioti davanti ai bancomat e in fila nei vari istituti bancari dell’isola per prelevare i propri soldi ed impedire così il prelievo forzoso dai propri conti.
Krugman prevede che ciò potrebbe ripetersi anche in altri paesi, tra cui proprio l’Italia.
Ecco la traduzione del suo post a riguardo.
L’inquietudine di Krugman
OK, non me l’aspettavo. Con tutti i problemi in Grecia, Italia, Spagna e Portogallo non stavo pensando a Cipro. Ma è lì la grande novità dell’euro di questo fine settimana, in cambio di un piano di salvataggio, Cipro dovrebbe imporre un prelievo di grandi dimensioni su tutti i depositi nelle sue banche.
E il resto d’Europa?
È possibile cercare di capire perché stanno facendo questo: Cipro è un paradiso fiscale, soprattutto per le attività di uomini d’affari russi, il che significa che ha un settore bancario estremamente sovradimensionato (si pensi all’Islanda) e che un salvataggio senza prelievo sarebbe stato visto come un piano di salvataggio, non solo di Cipro, ma anche dei russi, diciamo, qualcosa di incerta integrità morale.
Il grosso problema, tuttavia, è che non sono solo i grandi depositi stranieri che stanno subendo un prelievo, infatti il prelievo sui piccoli depositi sul mercato interno è più ridotto, ma comunque considerevole. Sembra come se gli europei stessero reggendo un cartello al neon, scritto in greco e italiano, che dice, "è arrivato il momento di mettere in scena una corsa agli sportelli".
Domani e i giorni immediatamente successivi dovrebbero essere molto interessanti.
| Traduzione italiana a cura di Erika Di Dio. Fonte: The Conscience of a Liberal |
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