Passaporto animali domestici per viaggiare: quando serve, richiesta e costi

Simone Micocci

25 Marzo 2022 - 12:34

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Passaporto animali domestici (cani, gatti e furetti) obbligatorio per viaggiare in Europa. Ecco cosa serve per richiederlo, quanto costa e cosa succede in caso di spostamento fuori dall’Ue.

Passaporto animali domestici per viaggiare: quando serve, richiesta e costi

Il passaporto per animali è quel documento necessario per far sì che gli animali domestici possano viaggiare con i loro padroni all’interno del territorio dell’Unione europea. Dunque, a differenza delle persone che possono spostarsi in Europa senza passaporto elettronico, richiesto solo per viaggi extra Ue, per gli animali questo documento è obbligatorio.

Chi sta per viaggiare in un Paese dell’Unione europea e vuole portare con sé il suo animale domestico, deve dunque organizzarsi per tempo per richiedere il relativo passaporto, documento che viene rilasciato direttamente dal Servizio veterinario.

È importante sottolineare però che il suddetto passaporto vale solamente per tre tipologie di animali domestici: cani, gatti e furetti, mentre per l’espatrio di altre specie bisogna richiedere l’apposito certificato rilasciato dal veterinario previa visita sanitaria.

Vediamo, dunque, quali sono le regole in caso di viaggio all’estero con il proprio cane, gatto o furetto, analizzando procedure, costi e tempistiche per il rilascio del passaporto per animali domestici.

Passaporto per animali: cos’è

Il passaporto per animali domestici - cani, gatti e furetti in quanto specie suscettibili alla rabbia - è quel documento in cui vengono riportati:

  • dati del proprietario
  • descrizione dell’animale: specie, razza, sesso, età, colore del mantello
  • marcatura dell’animale cioè il numero di microchip
  • vaccinazioni eseguite e i trattamenti terapeutici

Il passaporto serve per tutelarsi dai rischi sanitari; non ha scadenza, in quanto è valido per tutta la vita dell’animale.

Passaporto per animali: quando serve

È dalla fine del 2014 che sono entrate in vigore le nuove norme europee con le quali viene disciplinata la movimentazione a carattere non commerciale di cani, gatti e furetti. Queste si possono così sintetizzare:

  • Regolamento Ue n. 576/2013 sui movimenti a carattere non commerciale di animali da compagnia, valido fino al 21 aprile del 2026;
  • Regolamento delegato Ue n. 772/2018, il quale va a integrare il regolamento UE 576/2013 riguardante le misure sanitarie preventive necessarie alla lotta contro l’infezione da Echinococcus multilocularis nei cani;
  • Regolamento di esecuzione Ue n. 577/2013 recante le norme sui modelli di documenti d’identificazione per i movimenti a carattere non commerciale di cani, gatti e furetti e alla definizione di elenchi di territorio e Paesi terzi;
  • Regolamento UE n. 429/2016 - parte VI relativo alle malattie animali trasmissibili (che abroga Direttiva 2013/31/UE).

La norma di riferimento per i viaggi con cani e gatti è dunque il regolamento Ue 576/2013, dove si legge che per spostarsi tra i Paesi dell’Unione europea è sempre necessario che il proprio animale domestico sia minuto di un passaporto individuale rilasciato dai Servizi veterinari delle AUSL competenti sul territorio.

Va tuttavia specificato, prima di vedere nel dettaglio come richiedere il passaporto e dove farlo, che esiste un numero massimo di animali che si possono portare con sé: si tratta di 5 unità e superata questa soglia diventa movimentazione commerciale e dunque si applicheranno delle norme differenti.

Il passaporto, dunque, serve solo per i viaggi in Unione Europea - mentre di seguito vedremo cosa succede fuori dall’Ue - e non è richiesto per viaggiare in Italia dove è comunque buona norma portare con sé il libretto di vaccinazione.

Come richiedere il passaporto per animali domestici

La procedura è molto semplice: basta recarsi presso le sedi dei Servizi veterinari delle Ausl e richiedere il passaporto. Sarà necessario portare con sé l’animale, in quanto verrà effettuato il controllo di leggibilità del microchip o del tatuaggio.

Bisognerà mostrare anche alcuni documenti, quali:

  • certificato di avvenuta applicazione del microchip o avvenuto tatuaggio;
  • libretto sanitario attestante la vaccinazione antirabbica in corso di validità se eseguita anteriormente al rilascio del passaporto. La scadenza di tale vaccinazione va da 1 a 3 anni, a seconda dell’autorizzazione all’immissione in commercio ottenuta dalla casa farmaceutica.

Una volta ottenuto il passaporto, invece, le vaccinazioni effettuate saranno registrate direttamente sullo stesso.

Quanto costa il passaporto per animali

Il costo è irrisorio: 12,50 euro. Tuttavia, bisogna considerare che serve mettersi in regola con le vaccinazioni e che comunque bisognerà pagare la visita del veterinario: tutte voci che possono far lievitare il prezzo, a seconda di quelle che sono le tariffe adottate dal veterinario a cui ci si rivolge.

Cosa serve per i viaggi fuori Europa

Quando si viaggia fuori dall’Europa e si porta con sé il proprio animale domestico, è bene informarsi prima su quali sono le regole adottate dal Paese di destinazione.

Pensiamo ad esempio al Regno Unito, dove ancora oggi ci sono delle razze di cane non ammesse come Pit Bull Terrier, Tosa giapponese, Dogo Argentino e Fila Brasileiro. Qui, inoltre, non è sufficiente il passaporto europeo, in quanto serve anche:

  • dimostrare di aver effettuato la vaccinazione antirabbica almeno 21 giorni prima dell’introduzione nel Regno Unito;
  • dimostrare, solamente per i cani, di aver effettuato un trattamento contro la tenia non meno di 24 ore, e non più di 120 ore, prima dell’ingresso nel Regno Unito.

Il trattamento contro la tenia è richiesto da molti altri Paesi, ragion per cui è sempre importante informarsi prima di partire.

È inoltre importante sapere che bisogna osservare delle precise regole per il rientro in Italia, o in altri Paesi dell’Ue, in caso di viaggio fuori dall’Europa. Bisogna, infatti, avere sempre con sé il Certificato sanitario (Reg. 577/13 - All. IV) rilasciato dai medici veterinari e con validità di 10 giorni da quando viene emesso, 4 mesi in caso di movimento tra Paesi Ue (o fino alla scadenza della vaccinazione antirabbica).

Per i proprietari vi è inoltre l’obbligo di presentarsi presso le dogane, dove verrà rilasciato il visto d’ingresso con il quale viene certificato il controllo dell’animale nel punto d’ingresso.

È poi richiesta, ai fini della reintroduzione in Europa, la titolazione degli anticorpi contro la rabbia che va eseguita almeno 30 giorni dopo il vaccino, la quale - si raccomanda - andrebbe effettuata già prima della partenza verso un Paese extra Ue. Diversamente, infatti, questa andrà effettuata almeno 3 mesi prima del ritorno in Europa.

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