La parata del 2 giugno 2013 ai Fori Impieriali costerà 1,5 milioni di euro, ovvero circa la metà di quanto speso nel 2012, anno in cui si spese la metà di quanto pagato nel 2011. Eppure, come ogni anno che si rispetti, alla vigilia della parata militare si scatenano le polemiche, da una parte e dall’altra: siamo in tempi di crisi e una cifra del genere per una celebrazione militare che durerà una mattinata
fa storcere il naso ai cittadini che non arrivano alla fine del mese.
L’orgoglio del ministro Mauro
Tuttavia il ministro della Difesa Mario Mauro sembra orgoglioso di questo dimezzamento di costi:
Attraverso questa sobrietà vogliamo non dare il senso di un indistinto e immotivato taglio, ma richiamare il Paese e la vita del Paese a contribuire a un periodo difficile, assumendoci una responsabilità di fronte ai nostri concittadini e al mondo intero.
Sarà certamente una parata più sobria, ma per Mauro risulta ancora importante evidenziare "le ragioni per le quali stiamo insieme e promuoviamo la nostra convivenza civile, portando nel mondo la nostra missione pacifica". Sarà una parata militare dove si celebreranno valori come Patria, pace, dialogo e libertà, che vanno quotidianamente "ripetuti e sostenuti".
Le reazioni dell’Arci
L’Arci però non ci sta e sottolineando il momento di crisi che stanno vivendo gli italiani, tramite i portavoce Paolo Beni e Flavio Mongelli esprime il proprio disappunto:
In un Paese in cui il termometro della sfiducia politica continua a salire e gli effetti della crisi economica continuano a farsi sentire, la rappresentazione della festa della Repubblica è ancora affidata a una parata militare, anche se in forma dimessa. Inoltre, alla vigilia della sua celebrazione, il ministro della Difesa Mauro conferma, altrettanto simbolicamente, come sia oltremodo necessaria la scelta di acquisto degli F-35. Che rappresentazione si ha e si vuole dare del nostro Paese? Quali priorità vengono sottolineate di fronte all’opinione pubblica?
Frecce Tricolori assenti: La Russa polemico
Roma vivrà una mattinata all’insegna di chiusure al traffico e massima allerta. Saranno 2.585 i militari e 698 i civili che sfileranno, ma non ci saranno cavalli e veicoli, né tantomeno le Frecce Tricolori: ed è proprio l’assenza di questi ultimi che fa infuriare Ignazio La Russa. L’ex ministro della Difesa parla di un "sentimento anti-nazionale", di "un’offesa all’intelligenza e alla volontà degli italiani". La Russa si dice convinto che gli italiani accetterebbero qualche piccola spesa in più affinché le Frecce Tricolori sfrecciassero sopra i cieli della capitale. Se proprio si vogliono togliere delle spese, "si eliminino le coperture per i palchi delle autorità".
Parata del 2 giugno: il programma
Alle 9.15 sarà deposta una corona d’alloro sulla Tomba del Milite Ignoto a Piazza Venezia, poi dalle 10 alle 11 ci sarà la consueta parata militare lungo via dei Fori Imperiali. In seguito tutti in marcia verso il Palazzo del Quirinale, che sarà aperto al pubblico, dove vi saranno spettacoli musicali che celebreranno la festa del 2 giugno. Forse l’ultima, come vorrebbero in molti (Sel in primis), ma di questo ne riparleremo il prossimo anno.
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