Paesi Bassi, da fautori a evasori: non rispetteranno il tetto del deficit. E l’UE? Non reagisce

Vittoria Patanè

17 Settembre 2013 - 10:00

Paesi Bassi, da fautori a evasori: non rispetteranno il tetto del deficit. E l’UE? Non reagisce

Farebbe quasi ridere se la cosa non ci coinvolgesse indirettamente. Sono infatti passate poche settimane da quando il nostro Premier, Enrico Letta, ha annunciato in pompa magna l’uscita dell’Italia dalla procedura di infrazione per deficit eccessivo, come se questo avesse dovuto salvare il Paese dalla crisi che lo sta distruggendo.

Ancora oggi, superare la celeberrima soglia del 3% è uno degli spauracchi che un giorno sì e l’altro pure ritorna sulle prime pagine dei giornali, ricordandoci che non si può e non si deve perché, a quanto pare, sarebbe una catastrofe.

I Paesi Bassi invece, un tempo difensori, fautori ed estimatori dell’ormai rinomato limite, hanno candidamente annunciato ieri l’intenzione di non rispettarlo per l’anno in corso. Ebbene sì, hanno troppi problemi e non possono imporre ancora tasse per restare entro la soglia, meglio superarla ed evitare di martoriare ancora di più i cittadini. Scelta condivisibile oppure no, ma a questo punto sorge spontanea una domanda: perché noi no?

La situazione

La situazione interna non è facile. Da mesi i cittadini protestano contro le misure di austerità messe in atto da un Governo sempre più in bilico.

Quest’ultimo, dal canto suo da tempo cerca di risistemare i conti pubblici applicando tagli alla spesa e aumenti alle tasse.

Il sistema bancario sta anche peggio, essendo ormai, per la maggior parte, nazionalizzato.

Il Report pubblicato nei giorni scorsi dal Central Planning Bureau, che prevede anche un deficit 2014 al 3,4%, ha dato a Governo ed opposizione la spinta definitiva per prendere una decisione che, di certo, farà storce il naso a Bruxelles: non ci saranno ulteriori manovre correttive. Ciò comporterà un deficit al 3,3% del PIL ed una contrazione dell’economia pari allo 0,5%.

La crisi dei Paesi Bassi

Solo un anno fa, le previsioni per l’anno in corso erano nettamente diverse: ci si aspettava una crescita del Prodotto Interno Lordo pari allo 0,8% e un deficit pari al 2,7%. Tutto nella norma insomma. Da novembre 2012 a oggi però, i Paesi Bassi hanno dovuto affrontare problemi su problemi: mercato immobiliare in calo, occupazione in diminuzione e spesa per i consumi quasi dimezzata.

Tutto ciò ha portato alla decisione annunciata nella serata di ieri.

Come reagirà Bruxelles?

Dopo gli avvertimenti e le tirate d’orecchie che abbiamo subito noi nel corso degli ultimi mesi, ci si aspettava che le autorità europee facessero la voce grossa, s’infuriassero, rilasciassero almeno un comunicato con un tono un po’ acido nei confronti dei neerlandesi e invece niente. Neanche un rimprovero.

Il Commissario europeo per gli Affari economici e monetari, Olli Rehn, ha già annunciato che farà finta di niente, come ha già fatto in passato con i cugini francesi. Perché? Non s’è ancora capito, ma è così e basta.

Noi? Noi invece, pur essendo uno dei pochi Paesi dell’Europa che non supererà il tetto del deficit rimaniamo osservati speciali. Commenti? Meglio di no.

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