Oro torna in auge sulle tensioni geopolitiche in Ucraina

Nicola D’Antuono

15 Aprile 2014 - 06:29

L’oro è ben acquistato in questa fase di mercato, caratterizzata dalla debolezza delle borse americane e dalle tensioni geopolitiche in Ucraina

Oro torna in auge sulle tensioni geopolitiche in Ucraina

La situazione geopolitica in Ucraina è stata definita “più esplosiva che mai” da Oscar Fernandez Taranco, vice-segretario generale dell’ONU per gli affari politici. Il governo di Kiev sta combattendo i militanti filo-russi, che stanno provocando forte instabilità nell’est del paese. In ogni caso il presidente ucraino ad interim, Oleksander Turchinov, ha dichiarato apertamente che non consentirà che si ripeta lo “scenario della Crimea nelle regioni orientali dell’Ucraina” e che è pronto a utilizzare le forze armate per ripristinare l’ordine. Le tensioni in Ucraina stanno riportando in auge i beni rifugio, già sostenuti dalla debolezza di Wall Street degli ultimi giorni.

Tra gli asset rifugio più acquistati c’è l’oro, nonostante la scorsa settimana hedge funds e altri speculatori abbiano ridotto le posizioni nette long del 7,4% a 98.492 contratti (dati rilasciati dalla Commdity Futures Trading Commission). Sui mercati internazionali l’oro è salito sui massimi degli ultimi venti giorni, superando quota 1.330$ l’oncia. Tuttavia sui mercati asiatici stanotte il metallo prezioso è stato interessato dalle prese di beneficio, che hanno riportato le quotazioni in area 1.320$ l’oncia. Da un punto di vista tecnico, l’oro mantiene una buona impostazione rialzista di breve periodo.

Anche se probabilmente non tornerà in area 1.390$ (top dell’anno toccati il 17 marzo scorso), o quantomeno non nell’immediato, il metallo giallo sembra avere buone chance di risalita fino a 1.335$ prima e 1.350$ poi. La negatività tornerebbe solo in caso di chiusura sotto 1.300$ l’oncia, anche se un primo segnale ribassista si avrebbe in caso di violazione del supporto di breve periodo posto a 1.310$. Le banche d’affari continuano a ipotizzare scenari negativi per l’oro, in vista della stretta monetaria negli Usa e al miglioramento dell’economia globale. Goldman Sachs si aspetta una discesa a 1.050$ entro fine anno, altre banche stimano un approdo in area 1.250$ - 1.200$ l’oncia.

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