Le forti tensioni geopolitiche in Ucraina riportano in auge l’oro, sul quale la speculazione ribassista appare sempre più in ritirata
Le forti tensioni geopolitiche in Ucraina stanno favorendo la risalita dei prezzi dell’oro, che venerdì è tornato sopra 1.300$ l’oncia recuperando il suo status di bene rifugio nelle fasi di maggiore incertezza sui mercati globali. Il metallo prezioso viene da un 2013 molto negativo, che si è chiuso con un passivo del 28% (peggiore performance dal 1981). I forti deflussi dall’oro sono iniziati poco meno di un ano fa, quando era diventato ormai chiaro che la FED avrebbe cominciato a diminuire il programma di acquisto di asset sul finire dell’anno. Inoltre le aspettative di aumento dei tassi negli Usa prima del previsto, grazie al miglioramento dell’economia americana, e i bassi rischi di inflazione hanno fatto il resto, decretando un sell-off significativo sul metallo prezioso.
Quest’anno i prezzi sono riusciti a rimbalzare con decisione da area 1.180$ - 1.200$, mettendo a punto un rally notevole fino a 1.390$ l’oncia nonostante i report negativi delle grandi banche d’affari internazionali. Nella migliore delle ipotesi, ancora oggi diverse case di investimento si aspettano un ulteriore calo del 15% da qui a fine anno: Société Générale continua a ribadire il suo target di 1.100$, Goldman Sachs di 1.050$, mentre Barclays ha annunciato di attendersi un prezzo più stabile intorno a 1.250$ nel secondo trimestre dell’anno in corso. Praticamente nessuno dei big della finanza mondiale è pronto a scommettere sul rilancio dell’oro. Eppure tecnicamente il metallo prezioso inizia a mostrare uno scenario potenzialmente molto positivo.
La tenuta dell’ampia area di supporto posta tra 1.280$ e 1.270$ sta favorendo il ritorno degli speculatori di breve periodo, che già tra inizio febbraio e metà marzo scorso avevano spinto i prezzi fino a 1.390$ l’oncia sui massimi da settembre 2013. Ora che la situazione in Ucraina sta letteralmente precipitando, con decine di morti e centinaia di feriti a seguito dell’offensiva militare di Kiev contro i separatisti filorussi a sud e nell’est del paese, l’oro potrebbe tornare a brillare stabilizzandosi con decisione sopra i 1.300$ l’oncia (il prezzo incorporato oggi dai future sull’oro al Comex per fine anno, ndr). Il primo obiettivo del potenziale trend emergente rialzista è posto tra 1.330$ e 1.350$ l’oncia, mentre in caso di forte consolidamento delle posizioni bullish i prezzi dovrebbero salire fin sopra 1.400$ l’oncia.
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