Il sentiment negativo riscontrato sui mercati asiatici prima e sui mercati europei poi ha subito favorito l’apprezzamento dell’oro, considerato un bene rifugio nelle fasi di maggiore turbolenza sui mercati finanziari. Il metallo prezioso ha aperto con un gap up e si è spinto velocemente fino a 1.352 dollari l’oncia. Tuttavia, per ora i prezzi hanno trovato una solida resistenza in area 1.350 dollari l’oncia. Se questa area chiave del prezzo sarà superata nelle prossime ore, l’oro potrebbe anche approfondire il rialzo fino a 1.375 dollari. Da un punto di vista tecnico, lo scenario più probabile al momento appare quello di una fase di consolidamento tra 1.340 dollari e 1.330 dollari.
L’oro aveva già mostrato segnali di ripresa nella seduta di venerdì scorso, favorito dalla debolezza generalizzata del dollaro americano e dalle dichiarazioni rilasciate da Charles Evans, numero uno della FED di Chicago, secondo il quale il tapering potrebbe anche slittare al 2014, sebbene sia ancora possibile l’avvio a fine ottobre o a metà dicembre. Evans ha sottolineato che l’economia americana necessita ancora di ulteriori miglioramenti. Intanto gli esperti di Bank of America Merrill Lynch hanno deciso di tagliare di quasi il 20% la stima sul prezzo medio atteso per il 2014. Secondo la banca d’affari americana il target è a 1.294 dollari l’oncia.
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