Oro sempre meno bene rifugio può tornare a quota 1.000$ l’oncia

L’oro viene da sempre considerato un bene rifugio dagli investitori, soprattutto nelle fasi di forti turbolenze finanziarie sui mercati internazionali. Tuttavia negli ultimi anni il metallo prezioso ha perso questo suo status, mostrando tra l’altro una significativa decorrelazione con l’andamento delle borse. Anche la storica correlazione con il dollaro americano sembra non essere più convincente, tanto che gli esperti del settore delle commodity credono che per l’oro possa presto esserci un nuovo sell-off. A deprimere le quotazioni del metallo è anche la debole domanda da investimento.

La quota negli ETF che investono in oro fisico continua a diminuire ogni mese di più, tanto che si è giunti addirittura a 51 milioni di once, il livello più basso dal 2009. Secondo Nevine Pollini, senior analyst del mercato delle materie prime per Union Bancaire Privée (UBP), è meglio mantenere una certa cautela sugli investimenti long sull’oro. Tra l’altro la quotazione sembra trovare al momento un ostacolo insormontabile in area 1.200$, per cui potrebbero avvenire presto nuove discese dei prezzi. L’ultima ottava si è chiusa con un incremento dello 0,8%, ma nelle tre settimane precedenti era avvenuto un calo del 4,5% circa.

Da oltre due mesi l’oro si muove all’interno di un’ampia fase laterale, compresa tra area 1.230$ e 1.170$. In realtà il 5 giugno la quotazione ha toccato il minimo più basso delle ultime 11 settimane a 1.162$ l’oncia, riuscendo poi a recuperare parte delle perdite tornando fin sopra 1.190$. L’ultima settimana è stata comunque chiusa a 1.181$ l’oncia. Se lo stato di debolezza dovesse perdurare nelle prossime settimane, non va escluso che entro fine anno possa esserci un pesante calo fino alla soglia psicologica di 1.000$ l’oncia, livello dal quale potrebbero poi ripartire gli acquisti. Non se la passa molto meglio l’argento, che ha chiuso l’ultima ottava sotto quota 16$ l’oncia.