Oro: prezzi sfiorano 1.300 dollari, ma per Goldman Sachs scenderanno sotto 1.000 dollari

Nicola D’Antuono

17/09/2013

Oro: prezzi sfiorano 1.300 dollari, ma per Goldman Sachs scenderanno sotto 1.000 dollari

Continua il difficile momento dell’oro, che sui mercati internazionali paga l’allentamento delle tensioni geo-politiche in Siria e l’incertezza sulle future mosse della FED in tema di tapering. In attesa di capire cosa farà l’istituto monetario di Washington con il piano di stimoli monetari, il metallo prezioso è sceso sui livelli più bassi da oltre un mese toccando quota 1.302 dollari l’oncia. I prezzi sono riusciti a tenere questa fondamentale area di supporto giornaliera, ma c’è ancora il rischio concreto di un breakout esplosivo ribassista di 1.300 dollari che potrebbe poi dare il via a un nuovo robusto movimento direzionale bearish.

Intanto, nella settimana chiusa il 10 settembre, secondo Bloomberg, gli hedge funds e gli altri large traders avrebbero ridotto del 16% le loro posizioni. Ora anche gli esperti di Goldman Sachs consigliano di fare attenzione al metallo giallo, che tra fine giugno e fine agosto era riuscito a salire fino a 1.433 dollari da 1.180 dollari guadagnando più del 21% in un paio di mesi. Gli specialisti della banca di investimenti newyorkese ritengono che l’oro possa scendere anche fin sotto i 1.000 dollari l’oncia, rivedendo così i livelli di ottobre 2009 (stessa previsione di Nouriel Roubini da qui al 2015). Secondo la banca americana, nel lungo periodo le quotazioni dovrebbero attestarsi intorno a 1.200 dollari.

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