Il boom della volatilità di inizio 2016 ha fatto riscoprire agli investitori la voglia di asset rifugio. Riprende quota così anche l’oro, che torna in area 1.120$ l’oncia
Il mercato dell’oro sembra sia entrato in una fase “Toro” di breve periodo, grazie al recente breakout di un livello di resistenza chiave posto tra 1.110$ e 1.113$ l’oncia. Da inizio anno il metallo giallo evidenzia una performance positiva del 5,5% ed è tornato in area 1.120$ l’oncia. Il costante aumento dei “buy” sul bene rifugio stanno spingendo al rialzo anche le quotazioni di argento e platino, mentre resta ancora in difficoltà il palladio. Il silver è salito in area 14,5$, mentre il platino ha realizzato un notevole rally in quattro seduta da 810$ a oltre 870$ (+7,5%).
Dietro il boom dei prezzi dell’oro dovrebbe esserci la voglia di protezione degli investitori dalle recenti turbolenze finanziarie sui mercati globali, provocate principalmente dalle brutte notizie relative all’andamento dell’economia cinese (lo scorso anno il pil è cresciuto al ritmo più basso degli ultimi 25 anni, ndr) e dal continuo crollo dei prezzi del petrolio, scesi addirittura ai minimi degli ultimi 13 anni sotto i 30$ al barile. L’oro viene da sempre considerato un asset rifugio, sebbene negli ultimi tre anni abbia mostrato performance negative dovute alle aspettative di bassa inflazione nel tempo e alla forza del dollaro americano.
Da un punto di vista tecnico l’oro ha ormai toccato un bottom di breve-medio periodo in area 1.050$ l’oncia e messo a punto una interessante fase di accumulazione sui minimi. Il rally in corso dovrebbe proseguire ancora nei prossimi giorni, probabilmente fino ai top di metà ottobre scorso posti in area 1.190$ l’oncia. Atualmente la quotazione del metallo giallo è ai massimi da oltre due mesi, mentre l’argento resta pur sempre all’interno di una congestione molto ampia che dura ormai da un mese e mezzo. Il platino, invece, è proiettato verso i 900$ l’oncia.
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