Ieri giornata super per l’oro, tornato sopra 1.250$ l’oncia. Tuttavia il forte recupero di Wall Street ha ridimensionato il rally, facendo scendere il metallo fino in area 1.220$
La giornata di ieri è stata favorevole all’oro, che ha approfittato della debolezza dei listini azionari per riproporsi come uno dei migliori asset rifugio del momento. Il metallo prezioso è riuscito a salire con grande forza fin sopra la soglia di 1.250$ l’oncia, toccando un massimo intraday a 1.253$. Il boom dell’oro sembrava poter proseguire ulteriormente fino ai top di 1.263$ toccati giovedì 11 febbraio. Tuttavia, complice il miglioramento di Wall Street e la ripresa della quotazione del petrolio, sui mercati globali è diminuita l’avversione al rischio, così il metallo giallo ha iniziato a scendere rapidamente dai top intraday.
L’oro ha perso anche più di venti dollari dal massimo di giornata, formando una candela daily che sembra identificare un esaurimento della tendenza rialzista di breve termine. La frenata dei prezzi sulla resistenza di 1.250$ ha rallentato anche la corsa dell’argento, che ieri era salito fin sopra 15,5$ per poi chiudere addirittura in negativo. I due metalli preziosi continuano a evidenziare una spiccata volatilità di breve periodo, ma nel medio periodo sembrano poter ambire a un ruolo da protagonisti sui mercati finanziari mondiali. Le prossime riunioni delle banche centrali più importanti potrebbero dire molto sulla direzione futura dei prezzi.
Se la politica monetaria ultra-espansiva sarà rafforzata (in particolare da BCE e BoJ), e magari la FED farà un passo indietro nel processo di normalizzazione dei tassi di interesse, gli investitori potrebbero apprezzare e tornare a comprare asset rischiosi penalizzando l’oro. Tuttavia lo scenario al momento appare poco probabile, anche perché – soprattutto a Wall Street – le quotazioni azionarie restano molto elevate e non lontane dai massimi storici. L’oro potrebbe rallentare nel breve termine (ma non tornare a 1.000$ come dice Goldman Sachs), anche se nei prossimi mesi non va escluso un rally fino a 1.300$ - 1.350$, soprattutto con mercati azionari in difficoltà.
© RIPRODUZIONE RISERVATA