La quotazione dell’oro continua a diminuire, tanto da scendere sui livelli più bassi da circa 5 anni e mezzo. Pesa soprattutto il super-dollaro e l’atteso aumento dei tassi negli Usa
L’oro continua a perdere valore, nonostante i recenti attacchi terroristici a Parigi avrebbero potuto far pensare a una ripresa delle quotazioni in virtù del fatto che il metallo prezioso è da sempre considerato un asset rifugio nelle fasi di tensione sui mercati finanziari. In realtà gli investitori hanno assorbito velocemente la tragedia avvenuta lo scorso week-end nella capitale transalpina, tornando ad acquistare a mani basse sia le azioni che le obbligazioni.
Ciò dimostra che l’oro è sempre meno un bene rifugio e che ormai è inserito in un robusto trend ribassista di medio periodo, che al momento non consente alla quotazione di risalire la china. Sui mercati internazionali il prezzo dell’oro spot è sceso sotto i bottom di fine luglio scorso posti a 1.070$ l’oncia. Ciò vuol dire che il valore del metallo giallo è sui minimi dal 2010 e che la soglia psicologica dei 1.000$ l’oncia è sempre più vicina.
I grandi investitori istituzionali hanno da tempo voltato le spalle all’ormai ex bene rifugio, provocando una discesa dell’80% circa dai top assoluti di settembre 2011 posti in area 1.920$ l’oncia. Il crollo dei prezzi dell’oro sta coincidendo con la fase di estrema debolezza delle principali materie prime, in particolare i metalli che risentono della significativa diminuzione della domanda globale dovuta alla frenata della Cina e dei mercati emergenti.
Un altro fattore penalizzante per il metallo giallo è il super-dollaro, mai così forte da 30 anni a questa parte. Inoltre gli hedge funds stanno aumentando le loro scommesse short attraverso future e opzioni, in vista del possibile raggiungimento di quota 1.000$ l’oncia. Oltre al prezzo dell’oro è in caduta libera la quotazione di argento, palladio e palladio. Quest’ultimo è ai minimi da 7 anni intorno a 850$ (valeva 1.700$ a inizio 2013).
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