Oro crollerà verso 1.000 dollari dopo accordo sul debito USA secondo Goldman Sachs

Nicola D’Antuono

14 Ottobre 2013 - 08:36

Le principali banche di Wall Street credono che l’oro continuerà a perdere valore. Goldman Sachs stima un approdo a 1.050 dollari entro fine anno

Oro crollerà verso 1.000 dollari dopo accordo sul debito USA secondo Goldman Sachs

Secondo gli esperti di alcune delle più importanti banche d’affari americane, nei prossimi mesi l’oro non dovrebbe attirare l’attenzione degli investitori internazionali grazie al suo status di bene rifugio bensì continuare a scendere con decisione su valori anche molto più bassi rispetto alla quotazione corrente. Dopo un boom pluridecennale dei prezzi, che aveva spinto il metallo prezioso fino al record di 1.921 dollari l’oncia a inizio settembre 2011, il trend rialzista dell’oro sembra essere ormai giunto al capolinea, complice anche le attese di exit strategy della FED che dovrebbe ritirare gli stimoli monetari entro metà 2014 e iniziare ad alzare i tassi di interesse da fine 2015.

Inoltre, essendo i rischi di inflazione molto contenuti e ancora nettamente sotto controllo, l’oro diventa poco appetibile come bene rifugio e quindi come strumento di protezione del capitale dai rischi di incremento dell’inflazione. Senza contare che l’ottimo andamento delle borse induce gli investitori ad allontanarsi sempre più dal metallo giallo. Le previsioni sull’andamento dell’oro sono negative per i prossimi mesi. Di recente Merrill Lynch ha tagliato la stima sul prezzo medio del prossimo biennio del 17%. Ora arriva anche la previsione negativa di altre due grandi banche di Wall Street.

Gli analisti finanziari di Morgan Stanley hanno abbassato le previsioni sul prezzo medio dell’oro dai 1.420 dollari del 2013 ai 1.313 dollari del 2014. La banca d’affari americana ritiene che i prezzi dell’oro seguiranno un trend discendente fino al 2018. Sono anche più pessimistiche le previsioni di Goldman Sachs, una delle più influenti banche di investimento del pianeta. L’analista Jeffrey Currie ritiene che l’oro scenderà a 1.050 dollari l’oncia entro fine 2013. Currie ritiene che "una volta che si supera l’impasse a Washington, i metalli preziosi sono destinati a crollare".

L’esperto della banca di investimenti newyorkese è convinta che a stretto giro di boa sarà trovato un accordo per scongiurare il default negli Stati Uniti. Una volta superato l’impasse fiscale, non ci saranno più i presupposti per una tenuta dei supporti sull’oro che inizierà a scendere con decisione verso i mille dollari l’oncia. Attualmente l’oro quota a 1.270 dollari, ma venerdì è sceso fino a 1.260 dollari sui livelli più bassi degli ultimi tre mesi. Nelle ultime due settimane il valore dell’oro è diminuito del 5% circa.

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