Oro ai minimi da 6 settimane sfiora 1.300$. Rally finito?

Nicola D’Antuono

26 Marzo 2014 - 06:49

Momento negativo per l’oro, che in meno di dieci giorni ha perso più del 6% avvicinandosi così nuovamente all’area di supporto "psicologica" di 1.300 dollari

Oro ai minimi da 6 settimane sfiora 1.300$. Rally finito?

L’oro ha rallentato la velocità della sua discesa dai top di periodo, chiudendo la seduta di ieri con un leggero calo dello 0,12% a 1.309,85$ l’oncia. Nel corso della giornata il metallo prezioso è però sceso fino a 1.305$ l’oncia, il minimo delle ultime 6 settimane. Dai massimi a 6 mesi toccati il 17 marzo a 1.390$, la quotazione dell’oro è diminuita di oltre sei punti percentuali. A questo punto il bene rifugio per eccellenza sui mercati finanziari dovrebbe andare a testare la soglia psicologica di 1.300$ l’oncia e verificare definitivamente la tenuta del trend rialzista, che in realtà appare quasi del tutto compromesso dopo il recente sell-off. Eppure le posizioni net long al Chicago Mercantile Exchange (CME) continuano ad aumentare ogni settimana, tanto che è stato raggiunto un ammontare che non si vedeva da novembre 2012.

Secondo Ole Hansen, a capo del team di analisti del comparto commodity di Saxo Bank, attualmente “i trader sono divisi tra il sostegno fornito dalle tensioni geopolitiche e il rischio che il miglioramento dell’economia statunitense spinga i tassi a stelle e strisce”. Intanto continua ad aumentare vistosamente la domanda cinese, che lo scorso anno ha superato per la prima volta quella indiana. Secondo il World Gold Council nel 2013 la Cina ha aumentato gli acquisti di oro del 32% a 1.066 tonnellate, anche se poi il boom della domanda non si è fatto sentire sull’andamento delle quotazioni. Lo scorso anno l’oro ha perso il 28%, registrando il primo passivo dopo dodici anni.

In base ai dati rilevati dall’ufficio statistico di Hong Kong, a febbraio gli acquisti cinesi di oro effettuati dalla città-stato sono cresciuti a 109,2 tonnellate dalle 83,6 tonnellate del mese precedente. Rispetto a un anno fa l’import di metallo prezioso è balzato di oltre 48 tonnellate. Gli analisti finanziari restano scettici sulle potenzialità dell’oro in uno scenario di miglioramento dell’economia globale e in vista della stretta monetaria negli Stati Uniti. Sullo sfondo restano, però, alcune incognite legate alle tensioni internazionali, in particolare quelle tra l’Occidente e la Russia, senza dimenticare le turbolenze valutarie nei mercati emergenti.

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