Opzione donna, confermata proroga al 2020. Quali prospettive per le lavoratrici?

Stefania Manservigi

15 Luglio 2019 - 19:00

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Confermata la proroga di Opzione donna al 2020, che verrà discussa nella prossima Legge di Bilancio, si chiede ora il riconoscimento dei lavori di cura.

Opzione donna, confermata proroga al 2020. Quali prospettive per le lavoratrici?

Opzione donna torna al centro del dibattito della riforma delle pensioni, con la questione della proroga della misura sperimentale che forse a breve troverà una soluzione.

A tornare sulla vicenda, e a rispondere alle tante richieste avanzate dalle lavoratrici che da tempo si battono per avere risposte certe sulla prosecuzione della misura di pensione anticipata, l’unica, al momento, dedicata alle donne, è stato il sottosegretario Claudio Durigon ospite presso la trasmissione televisiva “In Onda” del canale La7.

L’esponente della Lega, infatti, ha confermato che la misura dovrebbe essere prorogata anche per l’anno 2020.

Opzione donna, proroga al 2020

Della Legge di Bilancio si inizierà a parlare dopo le vacanze estive ma, stando a quanto annunciato da Duringon, all’interno della stessa dovrebbe trovare posto anche la proroga di Opzione donna al 2020.

La prosecuzione della misura di natura sperimentale consentirà alle lavoratrici donne in possesso dei requisiti necessari che ne facciano richiesta di andare in pensione al raggiungimento dei 58 anni di età, accettando però una decurtazione sull’assegno pensionistico che viene in questo modo calcolato con il metodo contributivo e non retributivo.

La notizia è stata accolta con entusiasmo da parte delle tante lavoratrici che da un paio di anni si stanno battendo a favore della proroga di Opzione donna, chiedendo che tale misura, l’unica misura di natura previdenziale dedicata alle donne, diventi strutturale nel sistema pensionistico italiano.

Il riconoscimento dei lavori di cura

Non tutti, però, sono convinti che la proroga di Opzione donna sia l’unica soluzione per agevolare le donne nell’uscita anticipata dal mondo del lavoro, tenendo in considerazione le difficoltà che le lavoratrici devono affrontare nel conciliare vita privata e vita professionale.

Sulla necessità, a tal proposito, di riconoscere il lavoro di cura in ottica di un possibile prepensionamento si è espresso infatti il Comitato Opzione Donna social.

L’amministratrice Orietta Armiliato, ha lasciato un commento sul profilo del sottosegretario, cercando di riportare l’attenzione sul dibattito in merito e riprendendo la proposta avanzata nella scorsa Legge di Stabilità di consentire uno sconto contributivo alle lavoratrici madri:

Le 5110 donne del ComitatoOpzioneDonnaSocial (CODS) mio tramite, ringraziano per aver fatto emergere insieme ai conduttori del programma ed agli ospiti presenti, la necessità di veder riconosciuto quello che comunemente viene definito come “lavoro di cura” che è appannaggio della popolazione femminile (i dati che lei conosce ed ha condiviso, parlano da soli). La puntuale consapevolezza porterà sicuramente alla volontà di voler finalmente porre rimedio, proponendo sostenibili ma mirati provvedimenti. Tuttavia, il riconoscere e premiare tramite la maternità le lavoratrici, non ci sembra una soluzione equa e dunque confidiamo in una determinazione che coinvolga tutte le donne, magari con un occhio di riguardo per coloro che sono anche madri se vogliamo ma, non in via prevalente o peggio, esclusiva. Grazie in ogni caso per l’attenzione al tema e per farvene carico.

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