Lavorare in UE: tirocini retribuiti come mediatore europeo. Requisiti e candidature

Chiara Troncarelli

18 Luglio 2016 - 10:30

Volete lavorare in UE? Sono disponibili tirocini retribuiti come mediatore europeo per laureati in legge. Ecco tutto quello che c’è da sapere per fare domanda.

Lavorare in UE: tirocini retribuiti come mediatore europeo. Requisiti e candidature

Siete laureati in legge e vi piacerebbe fare un’esperienza all’interno di un ufficio dell’UE?

L’UE mette a disposizione tirocini retribuiti per svolgere nelle sedi di Strasburgo e Bruxelles il ruolo di mediatore europeo.

Vediamo quali sono i requisiti richiesti e come fare a candidarsi come tirocinante presso l’ufficio del mediatore europeo.

Lavorare in UE: requisiti per il tirocinio di mediatore europeo

Pre presentare domanda di ammissione al tirocinio di mediatore europeo i candidati devono possedere i seguenti requisiti:

  1. essere cittadino di uno Stato membro dell’UE;
  2. essere laureati in Giurisprudenza;
  3. essere in una fase avanzata di formazione professionale o di ricerca in Diritto Comunitario;
  4. avere conoscenza approfondita di una delle lingue ufficiali dell’Unione europea quali inglese e francese.

Lavorare in UE: domanda e durata del tirocinio per mediatore europeo

Come è specificato sul sito ufficiale le domande per essere ammessi al tirocinio di mediatore europeo devono essere presentate unitamente alla documentazione necessaria esclusivamente in lingua inglese.

I tirocini iniziano ogni anno:

  1. il 1 settembre con candidature entro il 30 aprile;
  2. il 1 gennaio con candidature entro il 31 agosto.

Gli stage hanno una durata minima di 4 mesi ma possono coprire un periodo massimo di 12 mesi complessivi.

É prevista una retribuzione compresa tra i 1.200 e i 1.400 euro.

Lavorare in UE: chi è il mediatore europeo?

Il Mediatore Europeo é una figura istituzionale comunitaria che svolge indagini su denuncie di cattiva amministrazione quali:

  1. comportamento sleale;
  2. discriminazione;
  3. abuso di potere;
  4. mancanza di informazioni o rifiuto di fornirle;
  5. ritardi ingiustificati;
  6. irregolarità amministrative.

Le denuncie al mediatore europeo vengono presentate:

  1. da parte delle istituzioni UE;
  2. da altri organi dell’UE;
  3. da cittadini o residenti dei paesi dell’UE;
  4. da associazioni o aziende con sede nell’UE.

Per maggiori informazioni visitate il sito ufficiale

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