Omicron, è allerta reinfezioni: aumentano i casi di secondo contagio, ecco chi è più a rischio

Stefano Rizzuti

16 Aprile 2022 - 13:05

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L’ultimo report esteso dell’Iss evidenzia l’aumento dei casi di reinfezioni da Covid con la comparsa della variante Omicron. Vediamo chi sono le persone che rischiano di più il secondo contagio.

Omicron, è allerta reinfezioni: aumentano i casi di secondo contagio, ecco chi è più a rischio

Aumentano nell’ultima settimana i casi di reinfezione da Covid-19. Sul totale dei casi sono il 4,4% quelli riguardanti persone che hanno già avuto il Covid in passato e per cui si tratta almeno della seconda positività al virus. Il dato aumenta rispetto al 4,1% segnalato nella settimana precedente.

I dati vengono forniti dal report esteso dell’Istituto superiore di sanità che integra il consueto monitoraggio settimanale. L’arrivo della variante Omicron, secondo quanto emerge dall’analisi, ha comportato un aumento dei casi di reinfezione.

Vediamo quali sono le persone che rischiano di più di essere infettate per la seconda volta e quali sono, quindi, i fattori legati a questi casi: dall’età alle vaccinazioni, passando anche per il tipo di impiego ricoperto.

Il rischio di reinfezione da Covid

La prima data presa in considerazione dallo studio è quella del 6 dicembre, presa come riferimento per l’inizio della diffusione della variante Omicron in Italia. Proprio da quel momento si registra un aumento del rischio di reinfezione da Covid.

In generale i casi di reinfezione segnalati tra l’agosto del 2021 e il 13 aprile del 2022 sono stati 338.967. In ogni caso, rassicura Anna Teresa Palamara, direttore Malattie infettive dell’Iss, con l’arrivo delle sottovarianti di Omicron e delle ricombinanti come Xj, non è stato registrato un aumento della capacità di trasmissibilità o di malattia severa.

Chi rischia di più di riprendere il Covid con Omicron

Nell’analisi dell’Iss vengono individuate alcune delle caratteristiche delle persone che hanno avuto una nuova infezione da Covid. Il rischio è maggiore per chi ha avuto la prima diagnosi di positività da almeno 210 giorni rispetto a chi, invece, l’ha avuta tra i 90 e i 210 giorni precedenti.

Il rischio di reinfezione è più alto anche tra i soggetti non vaccinati o vaccinati con almeno una dose da oltre quattro mesi, rispetto a chi è vaccinato con almeno una dose entro gli ultimi 120 giorni. Altro fattore di rischio più alto è quello per la popolazione femminile rispetto a quello maschile: la spiegazione fornita dall’Iss è legata al fatto che le donne lavorano di più in ambito scolastico, dove viene effettuata una forte attività di screening, e svolgono più spesso la funzione di caregiver.

Si registrano più casi di reinfezioni anche tra i giovani: maggiore il rischio tra i 12 e i 49 anni che per gli over 50. Secondo il report la motivazione potrebbe essere attribuita al fatto che i giovani hanno normalmente “comportamenti ed esposizioni a maggior rischio”.

I casi Covid tra i giovanissimi

Nel report viene sottolineato anche un altro dato, quello dei casi diagnosticati nella popolazione dei giovanissimi, da 0 a 19 anni. Dall’inizio della pandemia si sono registrati 3,5 milioni di casi positivi, con 17mila ospedalizzazioni, 380 ricoveri in terapia intensiva e 53 morti. Nell’ultima settimana, invece, è scesa la percentuale dei casi di popolazione in età scolare: rappresenta il 21% del totale delle infezioni.

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