Omicron 2 dominante in Italia, scende Rt ma è ancora allerta per i ricoveri in 13 regioni

Stefano Rizzuti

15 Aprile 2022 - 12:20

condividi

Omicron 2 è dominante in Italia e il 100% dei casi Covid è riconducibile alle sottovarianti di Omicron. Scende l’incidenza dei casi, ma si supera la soglia d’allarme per i ricoveri in 13 regioni.

Omicron 2 dominante in Italia, scende Rt ma è ancora allerta per i ricoveri in 13 regioni

In Italia circola solo la variante Omicron, nelle sue diverse varianti e sottovarianti. Ma l’allerta non è ancora del tutto alle spalle. Perché, se è vero che da una parte scende il numero dei casi, dall’altra l’occupazione dei posti letto in area medica Covid resta sopra la soglia d’allarme in 13 regioni.

I primi dati sono quelli della Flash survey dell’Istituto superiore di sanità, aggiornati al 4 aprile. La variante Omicron ha una prevalenza stimata in Italia al 100% e a essere predominante è la sottovariante BA.2, ovvero Omicron 2.

Si segnalano anche casi di variante ricombinante di Omicron, sulla base dei campioni sequenziati dai 115 laboratori regionali presenti in tutta Italia. Dall’altra parte ci sono invece i dati del monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute.

Si segnala un rallentamento nell’aumento dei casi, con l’indice Rt tornato a 1 (ovvero non più al di sopra della soglia d’allerta). Scende l’incidenza dei casi e l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, ma salgono i ricoveri in area medica, con la soglia d’allerta superata in 13 regioni.

Le varianti circolanti in Italia: Omicron 2 dominante

Dalla Flash survey sono emerse le varianti presenti in Italia al 4 aprile. Come detto, ormai Omicron rappresenta il 100% dei campioni analizzati. Ecco le percentuali delle singole sottovarianti e delle varianti ricombinanti:

  • Omicron BA.2 86,6%
  • Omicron BA.1 11,8%
  • Omicron XL 0,9%
  • Omicron XJ 0,5%
  • Omicron BA.3 0,2%

Scendono Rt e incidenza, la situazione dei contagi in Italia

I dati dell’ultima settimana rilasciati da Iss e ministero della Salute vedono invece una discesa dell’indice di trasmissibilità Rt: si passa da 1,15 di sette giorni fa a 1 di oggi. L’incidenza dei casi scende invece da 776 a 717 positivi ogni 100mila abitanti a livello nazionale.

Solo in una regione, l’Abruzzo, viene superata la soglia dei mille casi ogni 100mila abitanti. Alto anche il valore di Umbria (920) e Veneto (896). L’incidenza più bassa è quella registrata in Valle d’Aosta (469); poco sopra i 500 casi ogni 100mila abitanti troviamo Piemonte e provincia di Trento.

Omicron, crescono i ricoveri: allerta in 13 regioni

I ricoveri in area medica sono invece in leggero aumento. A livello nazionale il dato sale dal 15,5% della scorsa settimana all’attuale 15,6%. Sono ben 13 le regioni in cui è stata superata la soglia d’allerta per l’occupazione dei posti letto in area non critica, quella del 15%.

In Umbria questo valore raggiunge addirittura il 40,5%, mentre in Calabria siamo al 31,8% e in Sicilia al 25%. Le altre regioni in cui viene superata la soglia d’allerta sono Abruzzo, Basilicata, Campania, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Puglia e Sardegna.

Per quanto riguarda le terapie intensive, la soglia d’allerta - fissata al 10% dei posti letto occupati in rianimazione - viene superata solo in Sardegna (11,3%). Tutte le altre regioni registrano valori decisamente sotto la soglia (sempre inferiori all’8%). La media nazionale si attesta al 4,2%, in discesa di mezzo punto percentuale rispetto alla settimana precedente.

Iscriviti a Money.it

SONDAGGIO