Diventare oculisti può essere una scelta sensata per chi si avvicina al mondo del lavoro: ecco laurea, formazione e abilitazione per la professione.
La parola “oculistica”, o “oftalmologia”, deriva dal greco: ophthalmòs significa “occhio” e lógos “trattato”, ed è la disciplina medica dedicata allo studio e alla cura della vista in tutte le sue componenti. Comprende attività fondamentali quali:
- la misurazione della capacità visiva (esame refrattivo);
- la prevenzione, diagnosi e terapia delle patologie oculari;
- la correzione dei difetti visivi (occhiali, lenti a contatto, chirurgia refrattiva);
- la chirurgia oculare, che va dalla cataratta alla correzione laser.
Stando ai dati - che incontreremo - l’oculistica è oggi una disciplina in piena espansione, trainata dall’aumento dei difetti visivi – miopia, presbiopia – e dalle disuguaglianze di accesso alle cure. Diventare oculista significa abbracciare un percorso formativo rigoroso e dinamico, per rispondere alle esigenze di una popolazione sempre più bisognosa di prevenzione e cura oculare. La professionalità richiesta non è solo una garanzia di qualità, ma un contributo concreto alla salute pubblica e al benessere futuro delle generazioni.
Ecco, allora, come si diventa oculisti e perché farlo oggi, tra laurea, percorso formativo, abilitazione e opportunità di carriera.
Perché intraprendete la carriera di oculista? Qualche dato per capire
In tantissimi ricorrono ad almeno una visita oculistica nella propria vita: essa è finalizzata alla valutazione funzionale della capacità visiva e nell’esame biomicroscopico dei distinti segmenti dell’occhio (anteriore e posteriore), allo scopo di individuare la sussistenza di eventuali fattori rischio o patologie oculari. E questo trend, purtroppo, è in aumento.
- Oggi è miope circa un italiano su 4 ( 15 milioni di persone), e le proiezioni dicono che entro il 2050 sarà tale il 50% della popolazione.
- Si stima che in Italia ci siano 28 milioni di presbiti (con difficoltà a vedere da vicino), di cui circa 9 milioni tra i 40 e i 50 anni. La presbiopia interessa però il 100% della popolazione over 65.
Insomma, i problemi di vista sono una realtà fattuale e lo diventeranno sempre di più nel prossimo periodo. Ma anche le cure sono un fatto. Infatti, sempre più italiani scelgono la chirurgia laser o estetica per correggere miopia, ipermetropia e astigmatismo. Le lenti intraoculari (ICL) rappresentano un’alternativa crescente alla chirurgia laser: sono impiantate senza rimuovere tessuto corneale, reversibili e garantiscono una visione stabile fino a -18 diottrie, con qualità superiore e senza fenomeni di “occhio secco”. E in tutto ciò il ruolo dell’oculista rimane centrale.
Quindi, perché diventare oculista può essere un’ottima prospettiva di carriera? Riassumendo, ecco 4 motivi.
- Domanda in crescita: tra famiglie, adulti e anziani, la necessità di visite e interventi non diminuisce.
- Tecnologie in rapido sviluppo: dal controllo della miopia pediatrica (es. lenti D.I.M.S. che rallentano la progressione fino al 60%), alle soluzioni chirurgiche su misura.
- Ruolo sociale ed economico: la salute visiva non è solo benessere individuale, ma anche equità: milioni rinunciano alle cure per costi o difficoltà di accesso.
- Soddisfazione professionale: l’oculista interviene su diagnosi, terapie, chirurgia, prevenzione e innovazione: una professione completa e costantemente stimolante.
Come diventare oculista: laurea e percorso di formazione
Premettiamo subito che, onde diventare oculista e svolgere questo lavoro, è indispensabile una solida formazione scientifica. L’iter non è breve: occorre la formazione universitaria, ma ad essere determinante ai fini della carriera nell’ambito è il percorso post universitario, vale a dire i corsi di specializzazione. Da notare peraltro che, a differenza delle altre professioni mediche, è richiesto un percorso più specifico della materia.
Per diventare oculista, l’interessato deve sapere che, a seguito del conseguimento del diploma presso la scuola secondaria, il passo successivo è l’iscrizione alla facoltà di medicina.
Ma, come detto, per esercitare la professione di oculista in Italia occorrono anni di studio e pratica clinica. Ecco il percorso completo.
- Laurea in Medicina e Chirurgia (6 anni).
- Scuola di specializzazione in Oftalmologia (4–5 anni), con formazione in:
- anatomia e fisiologia dell’occhio;
- patologie oculari;
- refrazione e tecnologie correttive;
- tecniche chirurgiche (inclusi laser e microchirurgia).
- Esame di Stato e abilitazione.
- Formazione continua (ECM): obbligo di aggiornamento su nuove tecnologie (es. ICL, laser di ultima generazione, terapie farmacologiche innovative, lenti per il controllo miopico nei bambini).
- Assistenza clinica e screening: visite di prevenzione, follow-up post-operatorio, consulenze per dispositivi visivi, gestione di urgenze come glaucoma o traumi.
Da rimarcare un dettaglio certamente non irrilevante: nell’ambito degli anni di istruzione specialistica, l’aspirante medico compie l’attività di tirocinio in strutture ospedaliere. Proprio questo periodo di praticantato ha un’importanza chiave in vista della carriera nel settore. Infatti esso, insieme ai corsi teorici, permette l’acquisizione dei requisiti che servono allo svolgimento dell’attività di assistenza e d’urgenza nel ramo dell’oculistica, in età pediatrica e adulta.
Inoltre, le competenze professionali sono sempre più ampie: oggi l’oculista collabora spesso con ortottisti, ottici e pediatri per un approccio multidisciplinare.
Oculista: quali sono gli sbocchi lavorativi?
Interessante notare che le opportunità di lavoro per un oculista non sono di certo esigue. Infatti, l’oftalmologo può lavorare:
- come libero professionista presso il proprio studio;
- presso strutture private convenzionate con il SSN.
- presso Enti Pubblici, Ospedali e ASL Territoriali.
Attenzione però: per quanto riguarda l’accesso alle strutture pubbliche, l’oculista interessato dovrà partecipare ai concorsi pubblici per titoli ed esami, che includono requisiti specifici per l’accesso. Tra essi non mancano mai la laurea in Medicina e Chirurgia; la specializzazione nella disciplina oggetto del concorso; l’iscrizione all’Albo dei Medici - Chirurghi; l’abilitazione all’esercizio della professione.
La differenza tra oculista, ottico e ortottista
Poco sopra abbiamo visto quali sono i requisiti e i passi da compiere per poter svolgere le professione di oculista, ma attenzione a non confondere questa professione con alcune non così dissimili, ma comunque diverse. Ci riferiamo al lavoro di ottico e di ortottista. Che attività svolgono in concreto questi ultimi? Ebbene, gli ottici sono professionisti che hanno frequentato corsi di due anni dopo la scuola superiore, compiono la misurazione della vista, scelgono le caratteristiche ottiche delle lenti e provvedono alla loro opportuna collocazione nella montatura, in ragione della loro preparazione in ambito ottico-fisico. In particolare, l’ottico realizza e vende occhiali correttivi su prescrizione del medico oculista o con propria prescrizione, ma esclusivamente per i difetti visivi come l’ipermetropia, l’astigmatismo, la miopia e la presbiopia.
L’ottico è figura distinta dall’oculista in quanto può realizzare, misurare e rivendere ausili visivi come occhiali e lenti a contatto - e perciò è in grado di interpretare la prescrizione medica dell’oculista - ed altri sistemi ottici. Ma attenzione: l’ottico non è abilitato alla diagnosi ed alla prescrizione di una terapia medica o farmacologica delle patologie oculari. E inoltre non può eseguire visite oculistiche, non avendo specifica competenza e preparazione in tal senso.
Ma l’oculista è figura professionale diversa anche dall’ortottista. Quest’ultimo è infatti un professionista sanitario, laureato in ortottica e assistenza oftalmologica. Tecnicamente non è un medico, tuttavia le sue competenze nel settore sono assai sviluppate, e attengono alla riabilitazione visiva, allo svolgimento di esami strumentali essenziali nel corso di una visita oculistica, ed altresì all’assistenza del chirurgo oculista, nell’ambito degli interventi in sala operatoria. Ecco perché l’ortottista è certamente in grado di rintracciare difetti e patologie dell’occhio, tuttavia sempre ricordando che la diagnosi e le indicazioni terapeutiche sono di competenza del medico oculista, con il quale infatti collabora.
Cosa fa un oculista? Ecco le mansioni quotidiane
Essendo una figura professionale assai specializzata, l’oculista ha competenza su tutta la gamma dei trattamenti oculistici, dalla prescrizione di occhiali e lenti a contatto, allo svolgimento di interventi chirurgici complicati e di alta responsabilità sull’occhio e nell’area intorno all’occhio. Non bisogna dimenticare che l’oculista tratta tutti i problemi che attengono agli occhi, ossia glaucomi, patologie della cornea, chirurgia refrattiva, neuro-oftalmologia e oftalmologia pediatrica, retinopatia.
Tramite l’esecuzione della visita oculistica è possibile così verificare la sussistenza di malattie dell’occhio, che possano portare a una riduzione o alla perdita della vista, e di fattori di rischio sistemici che possono condurre a danni oculari (ad es. diabete).
Essendo comunque in possesso di una laurea in medicina, l’oftalmologo o oculista comprende appieno come varie malattie possano influenzare l’occhio e in che modo i vari risultati, ottenuti nell’ambito di un esame oculistico, possano indicare una grave malattia in altre parti del corpo. E ancora, gli oculisti sono consapevoli del fatto che i farmaci prescritti da altri medici, sono in grado di produrre effetti collaterali, non intenzionali, agli occhi e sanno che i farmaci oculari possono interferire con altre condizioni di salute.
Ma le capacità professionali e la preparazione teorica debbono unirsi anche alle competenze nell’uso quotidiano di macchinari sofisticati in grado di rilevare elementi come la pressione oculare, la funzionalità pupillare, le patologie dell’orbita, l’allineamento e motilità degli occhi, la motilità delle palpebre, le malattie dell’apparato lacrimale.
Come si può agevolmente notare da quanto indicato finora, per riuscire a svolgere questa professione e dunque per lavorare come oculista, occorre certamente una consistente dose di impegno, sacrificio, volontà di studiare e passione.
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