Diventare oculista non è di certo una passeggiata, ma conoscere in anticipo quali sono gli step del percorso è già una buona base di partenza. Attività svolte e stipendio.
Forse non tutti sanno che la parola ’oculistica’ deriva dal greco: ophthalmòs in questa lingua significa occhio, mentre logos significa trattato, ed è anche detta oftalmologia o oftalmoiatria. Si tratta di quella disciplina che si occupa dell’occhio e della vista nel suo complesso e in tutte le sue sfaccettature, includendo attività come la misurazione della vista, la prevenzione, la diagnosi, la terapia delle patologie oculari e delle questioni annesse, la correzione di difetti visivi e la chirurgia oculare.
In tantissimi ricorrono ad almeno una visita oculistica nella propria vita: essa è finalizzata alla valutazione funzionale della capacità visiva e nell’esame biomicroscopico dei distinti segmenti dell’occhio (anteriore e posteriore), allo scopo di individuare la sussistenza di eventuali fattori rischio o patologie oculari.
Si stima infatti che più dell’80% della popolazione italiana porti lenti correttive ed è in aumento il numero di coloro che decidono di sottoporsi alla chirurgia refrattiva, ossia l’intervento con l’utilizzo del laser, al fine di correggere i difetti visivi e perciò estetici.
Di seguito intendiamo puntare l’attenzione proprio sulla professione di oculista, in considerazione del fatto che per svolgere le attività di cui sopra, è necessaria una solida preparazione ed esperienza. Certamente, oculisti non ci si improvvisa: ecco allora tutte le informazioni utili in tema di percorso formativo, fase post laurea e esercizio effettivo della professione. Ciò al fine di contribuire a fare chiarezza su un lavoro che non passa mai di moda e la cui rilevanza è certamente indubbia.
DIVENTARE OCULISTA
Oculista, come diventarlo: il percorso di studi e la formazione
Premettiamo subito che, onde diventare oculista e svolgere questo lavoro, è indispensabile una solida formazione scientifica. L’iter non è breve: occorre la formazione universitaria, ma ad essere determinante ai fini della carriera nell’ambito è il percorso post universitario, vale a dire i corsi di specializzazione. Da notare peraltro che, a differenza delle altre professioni mediche, è richiesto un percorso più specifico della materia.
Per diventare oculista, l’interessato deve sapere che, a seguito del conseguimento del diploma presso la scuola secondaria, il passo successivo è l’iscrizione alla facoltà di medicina. Vero è che i test per accedere alla facoltà non sono di certo facili ma, se superati, si può certo affermare che un primo importante traguardo è stato raggiunto.
Abbiamo accennato al fatto che il percorso per diventare oculista non è di certo corto e se ci si domanda quanto tempo occorre per ottenere questa qualifica, la risposta è che occorrono circa undici anni di formazione. In particolare, i primi sei anni sono quelli dell’istruzione universitaria, presso la facoltà di Medicina e Chirurgia della propria università. Lo step successivo è rappresentato dagli ulteriori cinque anni, mirati alla alla formazione specialistica presso la Scuola di Specializzazione in Oftalmologia.
Da rimarcare un dettaglio certamente non irrilevante: nell’ambito degli anni di istruzione specialistica, l’aspirante medico compie l’attività di tirocinio in strutture ospedaliere. Proprio questo periodo di praticantato ha un’importanza chiave in vista della carriera nel settore. Infatti esso, insieme ai corsi teorici, permette l’acquisizione dei requisiti che servono allo svolgimento dell’attività di assistenza e d’urgenza nel ramo dell’oculistica, in età pediatrica e adulta.
Ovvio che anche il percorso post universitario specialistico termina con un esame finale che, se superato, consente finalmente di diventare oculista professionista.
Oculista: quali sono gli sbocchi lavorativi?
Interessante notare che le opportunità di lavoro per un oculista non sono di certo esigue. Infatti, l’oftalmologo può lavorare:
- come libero professionista presso il proprio studio;
- presso strutture private convenzionate con il SSN.
- presso Enti Pubblici, Ospedali e ASL Territoriali.
Attenzione però: per quanto riguarda l’accesso alle strutture pubbliche, l’oculista interessato dovrà partecipare ai concorsi pubblici per titoli ed esami, che includono requisiti specifici per l’accesso. Tra essi non mancano mai la laurea in Medicina e Chirurgia; la specializzazione nella disciplina oggetto del concorso; l’iscrizione all’Albo dei Medici – Chirurghi; l’abilitazione all’esercizio della professione.
Oculista: che differenza c’è rispetto al lavoro di ottico e di ortottista?
Poco sopra abbiamo visto quali sono i requisiti e i passi da compiere per poter svolgere le professione di oculista, ma attenzione a non confondere questa professione con alcune non così dissimili, ma comunque diverse. Ci riferiamo al lavoro di ottico e di ortottista. Che attività svolgono in concreto questi ultimi? Ebbene, gli ottici sono professionisti che hanno frequentato corsi di due anni dopo la scuola superiore, compiono la misurazione della vista, scelgono le caratteristiche ottiche delle lenti e provvedono alla loro opportuna collocazione nella montatura, in ragione della loro preparazione in ambito ottico-fisico. In particolare, l’ottico realizza e vende occhiali correttivi su prescrizione del medico oculista o con propria prescrizione, ma esclusivamente per i difetti visivi come l’ipermetropia, l’astigmatismo, la miopia e la presbiopia.
L’ottico è figura distinta dall’oculista in quanto può realizzare, misurare e rivendere ausili visivi come occhiali e lenti a contatto - e perciò è in grado di interpretare la prescrizione medica dell’oculista - ed altri sistemi ottici. Ma attenzione: l’ottico non è abilitato alla diagnosi ed alla prescrizione di una terapia medica o farmacologica delle patologie oculari. E inoltre non può eseguire visite oculistiche, non avendo specifica competenza e preparazione in tal senso.
Ma l’oculista è figura professionale diversa anche dall’ortottista. Quest’ultimo è infatti un professionista sanitario, laureato in ortottica e assistenza oftalmologica. Tecnicamente non è un medico, tuttavia le sue competenze nel settore sono assai sviluppate, e attengono alla riabilitazione visiva, allo svolgimento di esami strumentali essenziali nel corso di una visita oculistica, ed altresì all’assistenza del chirurgo oculista, nell’ambito degli interventi in sala operatoria. Ecco perché l’ortottista è certamente in grado di rintracciare difetti e patologie dell’occhio, tuttavia sempre ricordando che la diagnosi e le indicazioni terapeutiche sono di competenza del medico oculista, con il quale infatti collabora.
Oculista: quali sono le mansioni quotidiane?
Essendo una figura professionale assai specializzata, l’oculista ha competenza su tutta la gamma dei trattamenti oculistici, dalla prescrizione di occhiali e lenti a contatto, allo svolgimento di interventi chirurgici complicati e di alta responsabilità sull’occhio e nell’area intorno all’occhio. Non bisogna dimenticare che l’oculista tratta tutti i problemi che attengono agli occhi, ossia glaucomi, patologie della cornea, chirurgia refrattiva, neuro-oftalmologia e oftalmologia pediatrica, retinopatia.
Tramite l’esecuzione della visita oculistica è possibile così verificare la sussistenza di malattie dell’occhio, che possano portare a una riduzione o alla perdita della vista, e di fattori di rischio sistemici che possono condurre a danni oculari (ad es. diabete).
Essendo comunque in possesso di una laurea in medicina, l’oftalmologo o oculista comprende appieno come varie malattie possano influenzare l’occhio e in che modo i vari risultati, ottenuti nell’ambito di un esame oculistico, possano indicare una grave malattia in altre parti del corpo. E ancora, gli oculisti sono consapevoli del fatto che i farmaci prescritti da altri medici, sono in grado di produrre effetti collaterali, non intenzionali, agli occhi e sanno che i farmaci oculari possono interferire con altre condizioni di salute.
Ma le capacità professionali e la preparazione teorica debbono unirsi anche alle competenze nell’uso quotidiano di macchinari sofisticati in grado di rilevare elementi come la pressione oculare, la funzionalità pupillare, le patologie dell’orbita, l’allineamento e motilità degli occhi, la motilità delle palpebre, le malattie dell’apparato lacrimale.
Come si può agevolmente notare da quanto indicato finora, per riuscire a svolgere questa professione e dunque per lavorare come oculista, occorre certamente una consistente dose di impegno, sacrificio, volontà di studiare e passione.
Oculista: quanto può guadagnare?
Chiaro che gli sforzi sono ripagati da un lavoro che certamente consente di ottenere uno stipendio molto interessante. Questa categoria professionale, insieme a quella dei dentisti, è oggi tra le più richieste e permette consistenti profitti, che fanno recuperare - in tempi relativamente brevi - il denaro speso per la propria formazione.
In particolare, si stima che un oculista, nella fase iniziale della propria carriera, possa arrivare a incassare fino a 35.000 euro lordi all’anno per giungere, nel corso del tempo, ad uno stipendio medio di 75.000 euro lordi all’anno.
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