Obama, fiscal cliff: ancora lontano l’accordo con i repubblicani

Valentina Pennacchio

13 Dicembre 2012 - 17:10

Obama, fiscal cliff: ancora lontano l’accordo con i repubblicani

Il Fiscal cliff pesa duramente sulle decisioni politiche di Obama, impegnato al Congresso nelle lunghe trattative con i Repubblicani. Il Washington Post scrive che “entrambe le parti sono poco inclini al compromesso”. Obama lancia una proposta, i repubblicani la controfferta. L’accordo è lontano.

La proposta di Obama

Le trattative tra Obama e John Boehner, leader dei repubblicani, languono. Quest’ultimo ha dichiarato che ci sono “gravi divergenze” tra lui e Obama. La Casa Bianca ha leggermente ridotto le sue richieste in materia di imposte, decidendo per un aumento delle tasse di 1.400 miliardi di dollari in dieci anni, invece che 1.600.

La proposta dei repubblicani

John Boehner ha definito “inaccettabile” la proposta di Obama, perché “non mantiene la promessa di un approccio equilibrato” e “non risolve il problema della riduzione del debito”, ma punta a guadagnare tempo. Boehner tiene ferma la sua offerta a 800 miliardi di dollari e, con il suo gruppo politico, auspica che le agevolazioni stabilite ai tempi di Bush diventino permanenti. Una dura battaglia che potrebbe costare caro al Partito repubblicano in ogni caso. La scelta è tra: perdere la battaglia e accettare un adeguamento della pressione fiscale per i più ricchi o attirare su di sé eventuali critiche da parte dell’opinione pubblica?

Il parere di Moody’s

L’agenzia di rating Moody’s ha stilato un rapporto, “U.S. Macro Outlook 2013: Poised for Liftoff”, grazie a cui Mark Zandi, capo economista dell’agenzia, ha previsto che nella seconda metà del 2013 la crescita dell’economia americana sarà trainata dal settore privato. Nel frattempo, ci si aspetta un temporaneo precipizio fiscale. Zandi ha definito “significativi”, ma “gestibili” gli impedimenti alla crescita. Tuttavia, bisogna fare “ulteriore chiarezza su tasse e budget".
Secondo Moody’s il compromesso da raggiungere per garantire un’adeguata sostenibilità fiscale dovrebbe comprendere:

  • fine degli sgravi fiscali e inasprimenti anche per i più abbienti;
  • riduzione dell’aumento delle aliquote;
  • tagli della spesa;
  • aumento del tetto del debito.

In caso di accordo, il PIL potrebbe crescere tra il 2% (2013) e il 4% (2014). Oltre a uno sterile scambio di proposte, l’accordo tra Democratici e Repubblicani è ancora lontano. Mancano 20 giorni alla scadenza del termine. Nuova recessione in arrivo per gli USA?

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