OSS: dopo il riconoscimento ci sarà il rinnovo del contratto? Ecco perché gli Operatori Socio Sanitari rischiano di andare incontro ad una valorizzazione a costo zero.
Gli OSS sono stati finalmente riconosciuti, ma alcuni aspetti del loro futuro appaiono ancora poco chiari.
Infatti, molti si chiedono se al riconoscimento degli Operatori Socio Sanitari e al loro graduale aumento di competenze, seguirà un rinnovo dei contratti e di conseguenza anche una valorizzazione economica.
Nelle prossime settimane la categoria delle Professioni Sanitarie potrebbe essere profondamente rivoluzionata. Infatti, con l’approvazione definitiva del documento d’indirizzo su “Personale dei livelli-Triennio contrattuale 2016/2018” ci sarà la nascita dell’Area Socio Sanitaria in cui figure professionali come gli OSS assumeranno maggiore importanza all’interno dei processi per la tutela della salute del paziente.
Tuttavia, a differenza di quanto sostengono in molti, il riconoscimento degli OSS non è ancora effettivo. Infatti, all’approvazione definitiva del documento di indirizzo proposto dal Comitato di Settore Comparto Regioni e Sanità dovrà seguire una modifica legislativa in cui verranno indicati i compiti reali che spettano a ciascuna figura professionale.
L’obiettivo del nuovo documento d’indirizzo, infatti, è superare la divisione nei quattro ruoli (sanitario, professionale, tecnico e amministrativo) prevista dal DPR n°761 del 1979, che ormai appare desueta e poco adatta all’evoluzione scientifica degli ultimi trent’anni.
A tal proposito, i compiti degli OSS verranno ridefiniti ma sopratutto ampliati, in quanto per questa figura professionale è previsto un importante aumento di responsabilità. Già questo elemento è sufficiente per rendere entusiasti gli Operatori Socio Sanitari, tuttavia molti di loro si chiedono se alla valorizzazione delle competenze seguirà anche quella economica grazie al rinnovo del contratto.
Proviamo a capire se ci sono delle possibilità reali per un rinnovo contrattuale per gli OSS e vediamo in che modo il loro profilo professionale verrà ridefinito.
OSS riconosciuti: cosa chiedono i sindacati?
I sindacati Cgil, Cisl e Uil si sono incontrati verso la fine di giugno con il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin e in quest’occasione le hanno fornito le linee guida su come, secondo loro, bisognerà ridefinire il profilo professionale degli OSS.
Nel dettaglio, i sindacati hanno chiesto una ridefinizione del loro ruolo attraverso un aumento di competenze e responsabilità. Naturalmente, verrà istituito un nuovo percorso per la loro formazione, che dovrà essere unico per tutto il territorio nazionale.
In questo modo verrebbero definitivamente risolte le contraddizioni che riguardano la figura dell’Operatore Socio Sanitario, da anni vittima di un impoverimento professionale.
Il Ministro della Salute ha dichiarato di essere ben disposta a rivalutare il ruolo degli OSS, ricordando che quella del personale Ssn è il primo punto dell’agenda 2017.
OSS riconosciuti: ci sarà il rinnovo del contratto?
Per quanto la nascita dell’Area Socio Sanitaria sia un fattore decisamente positivo, restano comunque degli interrogativi molto importanti legati al rinnovo del contratto per gli OSS. Infatti, non è detto che al graduale aumento delle responsabilità corrisponda l’adeguamento contrattuale e il conseguente passaggio in fascia C.
Infatti, nelle ultime settimane il presidente del Comitato di Settore Massimo Garavaglia ha confermato che le risorse per il prossimo contratto sono limitate, quindi difficilmente ci sarà una ridefinizione dei parametri economici.
Ciò sembra confermato anche da quanto previsto dal documento di indirizzo per la categoria degli infermieri. Infatti, il documento prevede la nascita dell’infermiere “esperto” e di quello “specialista”, due figure professionali sempre più specializzate. A tal proposito sarà importante procedere con un aumento delle retribuzioni. Tuttavia, vista la scarsità delle risorse nazionali, la ridefinizione economica in questo caso verrà finanziata da un nuovo fondo contrattuale di secondo livello, a cui prenderanno parte Regioni e aziende. Gli incrementi verranno assegnati secondo meccanismi premianti e meritocratici, quindi seguendo la formula “chi fa di più avrà di più”.
Questo fondo, però, dovrebbe riguardare esclusivamente gli infermieri, quindi gli OSS ne resterebbero esclusi. Per loro quindi c’è il rischio di una valorizzazione a costo zero, dove all’aumento di responsabilità potrebbe non corrispondere alcun riconoscimento economico.
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