Nuovo Isee, Disabili e Bonus INPS: le ultime novità alla luce delle recenti sentenze del TAR

Simone Casavecchia

30 Marzo 2015 - 11:24

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Dopo la bocciatura del nuovo ISEE da parte del TAR del Lazio, sono molti i problemi e i rischi che si configurano per i potenziali beneficiari del Bonus INPS per anziani e disabili: ecco perché.

Nuovo Isee, Disabili e Bonus INPS: le ultime novità alla luce delle recenti sentenze del TAR

La bocciatura del nuovo ISEE da parte del TAR del Lazio sta determinando conseguenze negative per molti contribuenti, dal momento che, al di là della indispensabile revisione normativa che si è resa necessaria, i problemi maggiori si stanno verificando soprattutto per quei contribuenti che necessitano dell’ISEE per richiedere agevolazioni e benefici, previsti per la loro condizione economica.

Tra tali richieste assume particolarare rilevanza la domanda per il Bonus INPS anziani e disabili che può essere presentata, entro la scadenza prorogata di domani 31 Marzo, dai dipendenti e dai pensionati pubblici (ex Inpdap ed ex Enam) nell’ambito del progetto Home Care Premium.

I problemi del Nuovo ISEE
Per quanto riguarda il nuovo ISEE, l’indicatore economico riformato quest’anno, al fine di determinare con precisione sempre crescente la situazione patrimoniale cittadini e al fine di attestare, soprattutto in caso di condizione economica disagiata, le soglie reddituali in base alle quali è possibile ottenere molteplici agevolazioni e prestazioni sociali, occorre ricordare quali sono le maggiori novità.
Come già illustrato su questa stessa testata, tre recenti sentenze del TAR del Lazio (2454, 2458 e 2459 del 2015) hanno evidenziato che:

  • la pensione di invalidità civile e l’indennità di accompagnamento non possono essere incluse tra i redditi utili a determinare il livello di ricchezza del contribuente, attestato dall’ISEE;
  • che, per le franchigie dai 4000 ai 9500 euro, si ottiene un ISEE maggiormente favorevole nel solo caso in cui il disabile sia minorenne e non anche nel caso in cui il disabile sia maggiorenne e si configura, quindi, una disparità di trattamento che non può essere considerata legittima;

Tale pronunciamento del TAR fa sì che il DPCM 159/2013, come anche la stessa normativa che introduce il nuovo ISEE debba essere considerata illegittima e che, quindi, lo Stato intervenga con una specifica norma, proprio per correggere quelli che sono stati giudicate delle misure improprie.

Conseguenze per i beneficiari del Bonus INPS anziani e disabili
I problemi che nascono, in seguito al pronunciamento del TAR sono però anche altri, dal momento che la modifica della normativa in vigore sul nuovo ISEE, come anche il mantenimento in vigore delle sue fallacie, determinerebbero serie difficoltà nell’utilizzo e nell’efficacia del nuovo strumento utilizzato per misurare la situazione economica delle famiglie.

Anche se l’INPS ha chiarito sul proprio sito che qualora si dovessero presentare difficoltà per l’ISEE sociosanitario è possibile richiedere anche un Isee ordinario, senza vedersi la domanda rifiutata o scartata, a proposito del Bonus INPS anziani e disabili, riservato ai dipendenti pubblici, occore fare alcune, opportune, precisazioni.

Il bonus INPS per anziani e disabili, introdotto dal progetto Home Care Premium, che consente ai dipendenti e ai pensionati pubblici delle gestioni ex Inpdap ed ex Enam, di ottenere, per se stessi o per i propri coniugi e familiari di primo grado, un assegno utilizzabile per le spese di assistenza e di cura, di un anziano o di un disabile non autosufficiente, può essere ottenuto alle seguenti condizioni:
occorre presentare una specifica domanda sul sito web dell’INPS o presso il Comune di residenza;

  • le domande, in base alla recente proroga, possono essere presentate fino a domani, Martedì 31 Marzo;
  • Unitamente alla domanda deve essere presentata la Dsu (dichiarazione sostitutiva unica) collegata all’Isee Sociosanitario della famiglia nella quale è presente il beneficiario;

Dal momento che l’ISEE, anche Sociosanitario è stato ritenuto illegittimo dal TAR del Lazio, occorre chiedersi ora che cosa succederà a tutti quei contribuenti che hanno già presentato ottenuto il nuovo ISEE e hanno utilizzato la Dsu per richiedere il Bonus INPS. Il rischio è che se il Nuovo ISEE non può è stato ritenuto valido per attestare la condizione economica, anche le domande presentate che richiedevano tale documento (o comunque la DSU) possano essere ritenute non valide o annullate d’ufficio, o rese nulle dal prossimo intervento del Governo che dovrebbe correggere e rivedere l’ISEE.

A titolo di completezza occorre aggiungere anche che molti Comuni italiani non hanno ancora provveduto ad applicare i nuovi criteri di calcolo previsti dalla legge, da applicare all’Isee 2015 e hanno lasciato invariati gli importi previsti per il 2014. In tal modo si configura un’ulteriore disparità di trattamento dal momento che potrebbero ancora essere considerati come ricchi contribuenti che in realtà non sarebbero tali in base ai nuovi parametri.

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