Non profit ed esenzione Imu: i chiarimenti del Mef

Valentina Brazioli

27 Marzo 2014 - 16:04

Non profit: per quanto riguarda l’esenzione Imu, quali fattori entrano in gioco? Ecco alcune indicazioni per gli enti non commerciali fornite dal Ministero dell’Economia.

Non profit ed esenzione Imu: i chiarimenti del Mef

Non profit: quando entra in gioco l’esenzione dall’Imu, ovvero la possibilità di non pagare la vecchia imposta municipale unica dovuta sugli immobili? Una questione che il terzo settore si ritrova costantemente ad affrontare, vittima dei molti cavilli burocratici legati ai limiti entro i quali gli enti non commerciali sono costretti a muoversi per vedersi esonerare dall’applicazione di questa tassa.

Il question time in Commissione Finanze

A cercare di chiarire un po’ le idee a tutto il settore, ieri è giunto un apposito question time presso la Commissione Finanze della Camera dei Deputati, presentato dal parlamentare democratico Maurco Causi e oggetto di risposta da parte del sottosegretario del Ministero dell’Economia Pierpaolo Baretta.

Le modalità per riconoscere l’esenzione

In pratica, come può un attività non commerciale vedersi riconosciuta l’esenzione? Quali sono, insomma, i criteri da rispettare? Ecco quelli indicati dal sottosegretario:

  • Deve essere priva di scopro di lucro;
  • Non si pone in concorrenza con altri operatori operanti sul mercato che perseguono scopro di lucro;
  • Deve costituire espressione dei principi di solidarietà e sussidiarietà;

L’aggiunta della specifica definizione “priva di scopo di lucro” non è affatto lapalissiana: secondo quanto affermato anche da Baretta, infatti, la mera qualifica di attività sociale non basta a escluderne una possibile natura economica (la quale sarebbe, ovviamente, causa di incompatibilità con la possibile esenzione dall’imposta municipale unica).

Il compenso simbolico e l’esenzione Imu

Tutti questi sopracitati criteri sono mutuati dalla Commissione Ue, la quale ha anche chiarito un particolare aspetto riguardante il cosiddetto “compenso simbolico”. Da questo punto di vista, infatti:

Il limite della metà del prezzo medio, fissato per le stesse attività svolte nello stesso ambito territoriale con modalità concorrenziali può essere utilizzato solo per escludere il diritto all’esenzione.

Che cosa significa, in pratica? E’ presto detto: tale limite non può implicare il riconoscimento all’esenzione per quei fornitori di servizi che scelgano di applicare un prezzo inferiore al di sotto del limite stesso.

Una volta rispettati tutti i criteri qui elencati, l’esenzione dall’Imu viene riconosciuta: non solo a tutte le attività assistenziali e sanitarie, ma anche alle attività correlate alla ricerca scientifica.

Le istruzioni operative

Insomma, considerando che il settore non profit si trova a far fronte a una normativa oggettivamente complessa, il dipartimento delle Finanze si è impegnato a predisporre - all’interno del modello Imu e delle relative istruzioni – i criteri di calcolo per l’esenzione.

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