“Guadagno poco”. Nogarin (M5S) chiede la nomina a capo del porto di Gioia Tauro

Alessandro Cipolla

19 Dicembre 2019 - 13:03

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Filippo Nogarin, ex sindaco di Livorno del Movimento 5 Stelle e attualmente consigliere del ministro D’Incà, ha chiesto di essere nominato alla guida del porto di Gioia Tauro perché quanto attualmente guadagna “non è sufficiente per campare”.

“Guadagno poco”. Nogarin (M5S) chiede la nomina a capo del porto di Gioia Tauro

Di certo Filippo Nogarin è stato sincero. L’ex sindaco di Livorno del Movimento 5 Stelle, in una recente intervista pubblicata da Il Secolo XIX e Il Tirreno, ha infatti candidamente ammesso di essersi candidato per la guida del porto di Gioia Tauro visto che quanto attualmente percepito “non è sufficiente per campare”.

Dopo non essere stato eletto alle ultime elezioni europee, rinunciando a correre per un secondo mandato a Livorno per cercare di trasferirsi a Bruxelles, in questo momento l’ex sindaco ricopre l’incarico di consulente del ministro pentastellato Federico D’Incà.

Per questo incarico presso il dicastero dei Rapporti con il Parlamento e le Riforme, Nogarin per sua stessa ammissione riceve 40.000 euro lordi l’anno. Vitto, alloggio e trasporti però sarebbero a carico suo tanto che “alla fine si tratta di poco più di 1.000 euro al mese con una famiglia di cinque persone”.

Da qui la necessità di prendere parte a diversi bandi, con la sua candidatura che è stata inviata anche per la guida dell’Autorità portuale di Gioia Tauro, provocando però una levata di scudi dalla Calabria con bordate che sono arrivate anche dal Partito Democratico.

Nogarin e il porto di Gioia Tauro

Filippo Nogarin in qualche modo è già entrato nella storia: nel giugno 2014 infatti è riuscito a essere eletto in rappresentanza del Movimento 5 Stelle come sindaco di Livorno, sottraendo così alla sinistra una sua storica roccaforte.

Cinque anni dopo il pentastellato ha scelto però di non candidarsi per un secondo mandato, preferendo correre alle elezioni europee non riuscendo però a essere eletto nonostante le quasi 31.000 preferenze personali ottenute.

Dopo la bocciatura alle urne per Nogarin, che di mestiere fa l’ingegnere con tanto di studio che però “si è letteralmente desertificato in cinque anni di mandato”, è arrivata comunque la chiamata del ministro D’Incà che lo ha voluto come consulente.

I 40.000 euro lordi annui di stipendio però non sarebbero sufficienti all’ex sindaco per mandare avanti la sua famiglia: “C’è anche chi vive con meno e non sono certo qui a piangere, però oggettivamente è molto difficile”.

La sincerità di Nogarin nell’ammettere quale siano state le motivazioni di fondo che l’hanno spinto a candidarsi per la guida del porto di Gioia Tauro, non sono però piaciute molto in Calabria e anche al PD.

L’attuale governatore calabrese di centrosinistra Mario Oliverio ha parlato di “incredibile disinvoltura” nel volere ambire a guidare il porto per “intascare l’indennità e risolvere i problemi finanziari della sua famiglia”.

Le sue dichiarazioni alla stampa - ha affermato la deputata calabrese del PD Enza Bruna Bossio - sono un’ammissione di manifesta incapacità politica, di spregio delle istituzioni e di profondo disprezzo per la Calabria”.

La Bossio ha poi aggiunto che si augura che il ministro De Micheliprenda le distanze dalle affermazioni del livornese Filippo Nogarin, che dopo essere stato bocciato alle elezioni europee, non contento della consulenza in corso con il ministro pentastellato Federico D’Incà, piange miseria e pretenderebbe di assumere la guida dell’Autorità portuale di Gioia Tauro per far fronte alle spese della sua famiglia”.

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