Dopo un’uscita con gli amici o la classica spesa al supermercato andate a riprendere la macchina e trovate una multa sul parabrezza? Beh, evitate imprecazioni e rabbia, perché potete non pagarla.
È tutto vero, anche se può sembrare uno dei famosissimi cliché all’italiana.
In 6mila comuni su 8mila l’ente adibito a riscuotere multe e tributi sta chiudendo i battenti. Proprio così, dal 1°luglio 2013 Equitalia “cesserà ogni attività” di riscossione a favore degli enti locali, per cui non potrà più riscuotere le vostre multe.
Ecco i dettagli.
La chiusura di Equitalia
Equitalia, la società pubblica nazionale che si occupa di riscuotere sul territorio nazionale i tributi per conto degli enti locali, attraverso una nota inviata ai Sindaci dei vari Comuni italiani, ha chiesto loro di non inoltrare più alcun tipo di ruolo a partire dal prossimo 20 maggio.
Il motivo? Come abbiamo già detto, l’azienda pubblica cesserà la propria attività di riscossione il prossimo 1°luglio e non avrebbe quindi il tempo materiale di “lavorare” sulle nuove cartelle pervenute negli uffici.
Tra queste cartelle ovviamente troviamo anche le classiche multe stradali che tanto fanno irritare gli automobilisti italiani.
Normalmente, qualsiasi altro Paese troverebbe una soluzione alternativa per tempo, ma siamo in Italia e dato che i Comuni non potranno sostituire Equitalia in alcun modo, data l’impossibilità di assumere nuovo personale o di costituire nuove società volte a svolgere questo compito, per adesso si crea l’ennesimo vuoto legislativo italiano.
Le multe
Comunemente i suddetti “vuoti legislativi” fanno arrabbiare i cittadini che si lamentano di quanto, nel nostro Paese, tutto funzioni male. Ma probabilmente ad alcuni di essi, stavolta, la situazione che si è venuta a creare dispiacerà poco.
Chi infatti non vuol pagare le multe o la tassa sui rifiuti, sfruttando questo caos normativo, può anche decidere di non farlo.
Parliamoci chiaro: i cittadini onesti pagano le multe di propria spontanea volontà perché è giusto farlo, ma molti lo fanno anche perché temono la riscossione coattiva da parte dell’amministrazione. Se però si elimina quest’ultimo rischio, ci sono molte probabilità che gli italiani più furbi decidano di fare orecchie da mercante di fronte alla legge e scelgano di tenere i soldi dovuti allo Stato nel loro portafoglio per spenderli in maniera più piacevole.
Quanto costerà allo Stato?
Tralasciando poi per un attimo il senso civico che ogni cittadino dovrebbe avere e che dovrebbe spingerlo a fare il proprio dovere di fronte all’amministrazione, questo caos normativo costerà allo Stato italiano parecchi soldi.
Ogni anno infatti lo Stato guadagna dalle multe 1,3 – 1,4 miliardi di euro (la cifra però scende di un buon 20% se si tiene in considerazione il fatto che gran parte di questa somma non arriva nelle casse dell’amministrazione pubblica entro i 12 mesi in cui viene accertata), una cifra non di poco conto, soprattutto se si pensa alla situazione disastrata in cui si trovano le finanze nostrane.
Insomma l’ennesima beffa all’italiana, l’ennesima grana da risolvere e l’ennesima figuraccia per l’amministrazione pubblica.
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