Il Movimento 5 Stelle non attraversa un bel periodo e questa volta ad essere sotto accusa è il regolamento interno al gruppo. Di seguito i dettagli della vicenda.
Il Movimento 5 Stelle, dopo la vittoria a Roma e Torino, non sembra navigare in buone acque ed i problemi da risolvere al momento sembrano aumentare sempre di più. Grillo e il suo staff si trovano di fronte le scoglio di Pizzarotti, che dovrebbe essere espulso dal Movimento, i problemi con l’abbandono di Roberta Lombardi a Roma e la situazione complicata del direttorio.
Adesso ad essere messe sotto accusa sono le regole stesse del Movimento, dal momento che da più parti si chiede la revisione dello statuto. Mentre Virginia Raggi tenta di risollevare le sorti di Roma e di evitare lo scandalo parentopoli, Grillo cerca di ricomporre le linee guida del movimento e di rinsaldare il gruppo che al momento si trova attaccato su tutti i fronti. La maggiore visibilità che hanno avuto gli esponenti del gruppo pentastellato e gli ultimi sondaggi politici che vedono i grillini in testa, hanno portato tutti gli esponenti sotto i riflettori.
Non sempre però le notizie sono buone per il leader del movimento e questa volta a far discutere, tra le varie cose, è lo scandalo Pizzarotti e soprattutto la possibilità di cambiare le regole interne al gruppo. Le espulsioni che negli anni hanno reso i grillini campioni di trasparenza potrebbero infatti concludersi.
La richiesta al momento è quella di attuare una revisione profonda del regolamento che stabilisce il comportamento dei rappresentati e di adeguarlo alle dimensioni attuali del gruppo.
Quali sono i maggiori problemi per Grillo? Cosa serve al Movimento per cambiare rotta e risolvere la situazione? Vediamo di seguito i vari guai in cui si trova Grillo e in che modo il Movimento dovrebbe cambiare le regole e provare ad evolversi.
Movimento 5 Stelle: quali sono i problemi di Grillo?
Le acque in cui naviga il leader del Movimento non sono al momento delle migliori, molti gli scandali e soprattutto le incomprensioni nel gruppo. La serie di problematiche inizia con lo scandalo Pizzarotti, che non sembra ancora aver trovato una soluzione. Il sindaco di Parma, indagato per abuso d’ufficio, non ha intenzione di lasciar correre la vicenda e soprattutto di stare in silenzio. L’ultima trovata è quella di scrivere una lettera a Grillo e di mettere in luce l’illegittimità della sua sospensione.
Secondo il regolamento, quando i candidati non rispettano le regole del Movimento, devono abbandonare la loro posizione oppure essere espulsi. Il meccanismo sembrava vincente quando il Movimento era piccolo e appena nato, ma al momento non sembra più essere la scelta idonea per andare avanti.
La soluzione in questo momento potrebbe essere l’eliminazione o almeno la revisione del regolamento interno al gruppo, così da adattare le regole alla maggiore risonanza che ha in questo momento.
Mentre infuriano gli scandali e i ricorsi, in molti chiedono di stabilire un’assemblea generale. Questa riunione potrebbe essere il modo per risolvere i guai maggiori interni al gruppo e provare a modificare il regolamento. Non sembra però un’impresa semplice organizzare la riunione dal momento che a decidere le modifiche, secondo lo statuto, dovrebbe essere l’assemblea degli iscritti.
Qui giunge il primo scoglio insormontabile: questa assemblea conta 80 mila persone.
Non è quindi pensabile di poter organizzare un raduno di queste dimensioni e di poter poi arrivare a dei veri e propri cambiamenti. Grillo dovrà quindi cambiare strategia e vedere di modificare il regolamento interno in altro modo.
Per le attuali proporzioni dei 5 Stelle le regole stabilite non possono più essere quelle di un movimento, ma deve mutare in una regolamentazione da partito, dal momento che ormai le proporzioni assunte dai grillini sono quelle di un partito e non di una corrente.
Movimento 5 Stelle: pioggia di ricorsi per Grillo e il gruppo
Quello che sta succedendo al gruppo dei pentastellati non fa ben sperare per il prossimo futuro. Le espulsioni e le epurazioni in casa 5 Stelle non piacciano più ai candidati che sono costretti ad abbandonare le cariche. Al momento le lamentele arrivano da ogni parte: Bruxelles, Napoli, Catania, Parma e molti altri ricorsi cadono a pioggia sulle Movimento e le sue regole.
A pesare sono anche le accuse che muove Rosa Capuozzo, l’ex sindaco di Quarto che dice dopo la decisione di reintegro:
il direttorio dovrebbe andare a casa, dopo questa sentenza. È un organismo che non è mai stato eletto e dovrebbe, invece, essere scelto dalla base, dagli associati. Non chiederò di rientrare in questo momento, perché il Movimento come è gestito ora è senza una democrazia veramente partecipata.
Le accuse sono pesanti, soprattutto se si pensa che il leader dei 5 Stelle ha sempre tenuto a mostrarsi come il paladino della trasparenza e della democrazia. A criticare le ultime decisioni del gruppo è anche Pizzarotti, che non accenna a placare la sua ira contro Grillo e Di Maio.
In una lettera indirizzata a Grillo mette in luce tutto il suo disappunto sulle ultime vicende scrivendo riguardo a Di Maio:
È il responsabile dei rapporti con i Comuni, e dovrebbe essere il primo anello di collegamento con noi, mentre continua a nascondersi dietro la tua figura (in riferimento a Grillo). Sottrarsi ad un colloquio franco e chiarificatore non è una buona presentazione per chi ambisce a ruoli chiave nella politica Italiana.
Attendiamo dei nuovi sviluppi della situazione e soprattutto una soluzione tempestiva da parte di Grillo, dal momento che la situazione potrebbe portare a dei seri disagi e al fallimento dell’intero Movimento.
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