Morgan Stanley taglia stime sull’oro per il 2014-2015. Atteso un calo fin sotto 1.140$

Nicola D’Antuono

23 Gennaio 2014 - 07:21

L’oro ha chiuso ieri sotto 1.240$, allontanandosi molto dalle resistenze di breve periodo. Secondo Morgan Stanley è destinato a scendere sotto 1.140$ entro il 2015

Morgan Stanley taglia stime sull’oro per il 2014-2015. Atteso un calo fin sotto 1.140$

Continua la fase laterale di breve periodo per le quotazioni dell’oro. Dopo aver fallito l’assalto all’area di resistenza di 1.260$ l’oncia, i prezzi si sono ridimensionati e con essi anche le velleità di risalita per le prossime settimane. Tuttavia, resta ancora da giocare la “carta FED”. Il 28 e 29 gennaio è in programma il meeting del FOMC, il primo per il nuovo governatore Janet Yellen. Cosa farà? Gli esperti si aspettano una riduzione del piano di stimoli monetari da 75 miliardi a 65 miliardi di dollari, dando così continuità al mini-tapering del suo predecessore Ben Bernanke. La Yellen, prima donna della storia a occupare il posto di chairman alla FED, non dovrebbe deludere le aspettative e per questo motivo appare poco probabile un forte rimbalzo dei prezzi.

Tecnicamente c’è la possibilità di una forte discesa delle quotazioni in caso di violazione del supporto di 1.234$. Questo evento favorirebbe quasi certamente un sell-off piuttosto robusto e l’approdo sull’area di supporto di 1.215$ l’oncia. Sull’oro, nonostante il calo del 39% nel corso del 2013, gli analisti finanziari restano moderatamente negativi. In molti, come Goldman Sachs o l’economista Nouriel Roubini, si aspettano un crollo a 1.000$ l’oncia, mentre gli esperti di Morgan Stanley una discesa fin sotto 1.150$ entro il prossimo anno.

In un recente report stilato dagli analisti Peter Richardson e Joel Crane, la banca d’affari statunitense ha tagliato le proprie stime sui prezzi dell’oro per il biennio 2014-2015 rispettivamente a 1.160$ e 1.138$ l’oncia. Morgan Stanley si aspetta che il metallo prezioso resti debole nei prossimi due anni, grazie al miglioramento dell’economia globale e alle aspettative di aumento dei tassi di interesse. Le quotazioni a buon mercato dovrebbero attirare i compratori cinesi, ma la domanda proveniente da Pechino non sarà in grado di invertire il trend ribassista dell’oro a causa della notevole contrazione delle posizioni net long sul mercato dei futures e dei deflussi dagli Etf che investono nel metallo fisico.

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