Il “modello” Alto Adige: dai ristoranti aperti al lockdown di tre settimane

Alessandro Cipolla

03/11/2020

05/07/2021 - 17:01

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Dopo il DPCM del 25 ottobre aveva fatto discutere la scelta dell’Alto Adige di tenere i ristoranti aperti fino alle 22: a seguito di una impennata dei casi di coronavirus, dopo una settimana la Provincia Autonoma ha invece decretato un lockdown di tre settimane.

Il “modello” Alto Adige: dai ristoranti aperti al lockdown di tre settimane

In Parlamento, chiederemo che il Presidente Conte valuti di seguire la stessa strada intrapresa dal Presidente dell’Alto Adige, che ha firmato un’ordinanza che prevede che i ristoranti siano aperti fino alle 22”.

Così scriveva nella sue enews del 26 ottobre Matteo Renzi, in merito al DPCM licenziato il giorno prima da Palazzo Chigi con Italia Viva che non aveva risparmiato dure critiche alle scelte del premier.

L’Alto Adige infatti aveva deciso di “disobbedire” ai dettami del DPCM con i ristoranti che così sono restati aperti fino alle ore 22 e i bar alle 20, mentre nel resto d’Italia queste esercizi dovevano fermare le consumazioni ai tavoli alle ore 18.

In più erano rimasti aperti cinema e teatri con una capienza massima di 200 persone, anche qui contravvenendo alla chiusura disposta a livello nazionale. Un modello questo citato da Matteo Renzi come da seguire, che però sembrerebbe non aver dato i frutti sperati.

Lockdown in Alto Adige

Senza aspettare il prossimo DPCM in arrivo, il governatore dell’Alto Adige Arno Kompatscher ha annunciato dure misure restrittive in tutta la Provincia a partire da mercoledì 4 e fino al 22 novembre.

Tre settimane di sostanziale lockdown: chiusi bar, ristoranti, pasticcerie e negozi, coprifuoco dalle 20 fino alle 5 del mattino e alberghi che non potranno ospitare turisti.

Rimarrano aperte invece farmacie e negozi di generi alimentari o di prima necessità, mentre per la scuola didattica a distanza del 100% per Università e superiori.

Ci siamo orientati a questo documento, ma attualmente la situazione con l’aumento esponenziale dei contagi ci impone di limitare i contatti interpersonali - ha spiegato Kompatscher - Non tutti si sono attenuti alle regole e sono stati disciplinati, pertanto dobbiamo procedere con divieti, a tutela del sistema sanitario e per mantenere la scuola in presenza”.

Una decisione questa del lockdown che arriva dopo che in Alto Adige i nuovi casi di positività al Covid nelle ultime 24 ore sono stati 437, mentre il giorno prima c’era stato il picco di 534 contagi.

Da modello da seguire in virtù delle misure più leggere rispetto al resto d’Italia, nel giro di una settimana l’Alto Adige è diventato il primo territorio a finire in lockdown alzando bandiera bianca di fronte all’aumento dei casi di coronavirus.

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