Mobilità 2016: info sulla titolarità di cattedra per i docenti

Angelica Basile

24 Marzo 2016 - 14:44

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Mobilità 2016: quali docenti potranno accedere alla titolarità di cattedra e come potrano inserire gli ambiti territoriali prescelti in lista.

Mobilità 2016: info sulla titolarità di cattedra per i docenti

Mobilità 2016: per quali docenti è prevista la titolarità di cattedra? Le novità sulla mobilità interprovinciale e sull’assegnazione dell’ambito territoriale richiesto.

Lo scorso 10 febbraio è stata sottoscritta l’ipotesi di CCNI (Contratto Collettivo Nazionale Integrativo) e a metà marzo sono state aperte le iscrizioni per presentare la domanda di mobilità. Le risposte arriveranno a luglio.

L’articolo 6 dell’ipotesi di CCNI prevede che i docenti immessi in ruolo entro e non oltre l’anno scolastico 2015/2015 potranno prendere parte alla mobilità interprovinciale del prossimo anno scolastico 2016/2017.

La norma trova motivazioni anche nel vincolo triennale di permanenza nella provincia di immissione nel ruolo: questo significa che obbligatoriamente per tre anni il docente deve continuare ad insegnare nella prima provincia assegnata con il passaggio a ruolo.

Al termine di questi tre anni c’è la possibilità di trasferimento o mobilità: questa norma ha suscitato molte critiche anche da parte del comitato dei Partigiani della Scuola Pubblica che stanno raccogliendo firme per il referendum sulla Buona Scuola.

Uno dei punti su cui verte la protesta è la programmazione triennale, ovvero la possibilità per ogni docente di dover cambiare istituto scolastico ogni tre anni, nel caso in cui non venisse riconfermato nella scuola di appartenenza.

In questo caso, tuttavia, il vincolo triennale non è visto come ostacolo, bensì come semplice punto limite prima di poter chiedere mobilità e trasferimento.

Mobilità 2016: in quale fase saranno i titolari di cattedra

I titolari di cattedra, ovvero i docenti ammessi in ruolo entro il 2014/2015, rientreranno nell’anno 2016/2017 nella fase B dei movimenti. In particolare, si tratterà della sottofase 1-B nel caso in cui si parli di docenti che chiederanno trafserimento interprovinciale. Mentre si tratterà della sottofase 2-B per gli insegnanti che faranno richiesta di mobilità interprovinciale.

Compito del docente interessato sarà quello di esprimere delle preferenze per gli ambiti territoriali nei quali richiedere trasferimento o mobilità. Gli assunti entro l’anno scolastico 2014/2015 potranno chiedere la mobilità anche negli ambiti di province diverse ed, in base alla disponibilità di posti vacanti o di ruolo, verranno indirizzati.

La possibilità di diventare titolari di cattedra in una scuola specifica sussiste solo nel caso in cui il docente ottenga il trasferimento o la mobilità nel primo ambito territoriale richiesto. In tal caso, l’insegnante potrà stilare una lista di preferenze comprendente le scuole del territorio prescelto.

Quali sono le problematiche che potrebbero insorgere in tale frangente? Innanzitutto, molti insegnanti si sono lamentati del fatto di poter esprimere solo alcune preferenze e di non avere la possibilità di fare una lista delle scuole che escluderebbero, quelle, in sintesi, dove non vorrebbero insegnare. Ma questo per ora non sembra sia possibile.

Il problema principale, però, si verifica nel caso in cui nelle scuole prescelte non ci sia disponibilità di ruolo. In quel caso il docente non potrebbe fare marcia indietro e rimanere nella scuola dove attualmente è titolare di cattedra, ma verrebbe appunto smistato nelle altre scuole (non scelte dall’insegnante) dell’ambito territoriale prescelto o, nel caso peggiore, in altri ambiti territoriali.

L’unico modo per avere la garanzia di essere assegnati almeno all’ambito territoriale che si desidera è inserirne solo uno in lista. Se, infatti, il limite massimo di ambiti da mettere tra le proprie preferenze è 100, niente vieta ad un docente di inserirne una sola. Così, se anche non si potrà accedere alla cattedra nella scuola prescelta, si avrà la certezza di non incappare in una mobilità non desiderata.

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