Mancano ancora poche ore a quello che è già stato battezzato come "venerdì nero" delle scadenze. Domani, venerdì 24 gennaio infatti, scadono i termini per il pagamento dell’una tantum della Tares e la Mini-Imu per i Comuni che hanno alzato l’aliquota oltre il 4 per mille.
Dall’inizio di questa settimana il caos però regna sovrano: i Caf sono presi d’assalto dai cittadini, così come Banche Poste. E a complicare ulteriormente la situazione ci sono i bollettini con date sbagliate per la Tares e difficili calcoli da fare da soli per la Mini-Imu.
Inizialmente abolita la tassa sulla casa, è tornata in misura ridotta a causa della mancanza di copertura finanziaria totale all’operazione. Dalla Mini-Imu lo Stato otterrà un gettito di circa 380 milioni di euro.
Mentre l’incasso per la Tares ammonta a oltre 1 miliardo di euro. Sulla rata in scadenza domani graverà l’aumento di 30 centesimi al metro quadro, ma sarà l’ultima rata dovuta dai cittadini. A questa infatti subentra la Iuc che ingloba tutte le altre: l’Imu, la Tasi, e la Tari.
Caf e Comuni
Davanti ai Caf, alla Posta e in Banca si creano file interminabili. Molti cittadini presentano bollettini con date e numeri sbagliati; in alcune città come Roma e Milano i bollettini per il pagamento sono stati spediti in ritardo.
“Sembra il giorno del giudizio", afferma con ironia Paolo De Nardis, ordinario di Sociologia alla Sapienza. "Ma c’è da ammirare come, nonostante tutto, gli italiani vogliano essere buoni cittadini e contribuire ad andare oltre la rabbia sociale che è stata la vera protagonista di questi ultimi due anni”.
Codacons e Comuni sul piede di guerra per la disorganizzazione e la confusione che regna da mesi intorno a questa vicenda. Il Codacons registra "il panico dei contribuenti, dovuto anche alla mancanza di informazioni da parte degli enti competenti”.
Mentre alcuni Comuni hanno timidamente proposto di rinviare il pagamento della Mini-Imu e della Tares per evitare il collasso dei Caf e andare incontro a quei cittadini che hanno ricevuto bollettini sbagliati o in ritardo. Immediata la risposta del sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta secondo il quale "la scadenza non si può rinviare."
Mini-Imu
Nonostante tutte le polemiche e la confusione generalizzata le cifre chieste per il pagamento della Mini-Imu sono abbastanza irrisorie. Si tratta in media di circa 40 euro per abitazione, ma Adusbef e Federconsumatori criticano l’operato del Governo e etichettano come “inconcepibile e intollerabile che a pagare per la disorganizzazione delle amministrazioni siano i contribuenti".
La Mini-Imu è dovuta dai proprietari di prime case e si calcola nel 40% tra l’aliquota fissata dai Comuni e quella standard allo 0,4 per mille. Il pagamento avviene tramite modello F24 o con un bollettino postale il cui importo è autocalcolato dal contribuente.
Il calcolo si effettua in base alla rendita catastale dell’Immobile a cui si sottraggono le detrazioni: 200 euro per la prima casa e 50 euro per i figli sotto i 26 anni.
Per i contribuenti che non riuscissero entro domani ad effettuare il pagamento si vedranno addebitare una sanzione del 3% entro i 30 giorni successivi e del 3,75% oltre i 30 giorni di ritardo.
Tares
Quella da pagare entro domani è l’ultima rata della tassa sui rifiuti Tares, caratterizzata dall’aumento di 30 centesimi al metro quadro. Per la Tares, al contrario di quanto vale per la Mini-Imu, non sono previste sanzioni per chi paga in ritardo.
La rata può essere pagata con bollettino postale, così come le precedenti, mentre la maggiorazione per i servizi indivisibili si paga con il modello F24.
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