La Roma ha già rifinanziato il suo debito con le banche, l’Inter emetterà un bond mentre il Milan è in alto mare: ecco quali sono le situazioni dei tre club.
Problema comune per Milan, Inter e Roma ma tre modi differenti per cercare di risolverlo. Il tema è quello dei debiti contratti per acquistare i club, con il calcio italiano che ormai è sempre più a stretto contatto con il mondo dell’alta finanza.
La Roma ha già stilato un piano di rifinanziamento con Goldman Sachs, l’Inter si appresta a farlo sempre con la banca d’affari statunitense attraverso l’emissione di un bond mentre il Milan, dopo la bocciatura da parte dell’Uefa del piano di voluntary agreement, sta cercando un modo per posticipare la scadenza del prestito concesso dal Fondo Elliott.
Vediamo allora quali sono le differenze tra le situazioni di questi tre top club del calcio nostrano e, di conseguenza, le loro prospettive per il futuro.
Milan
Sono sempre più agitate le acque in casa rossonera. Oltre a una stagione calcistica sotto le aspettative, bene in Europa League male in campionato, il Milan a breve dovrà sciogliere alcuni delicati nodi societari.
Per portare a termine l’operazione di acquisto del club la scorsa primavera, Yonghong Li ha versato 520 milioni (più il farsi carico di 220 milioni di debiti pregressi) nelle casse della Fininvest che, per conto della famiglia Berlusconi, deteneva il controllo della società.
Di questi 520 milioni, 320 milioni sono stati prestati dal Fondo Elliott mentre i restanti 200 erano stati versati attraverso due caparre da 100 milioni cadauna provenienti da un fondo delle Isole Vergini Britanniche.
Entro il 15 ottobre 2018 dovrà essere saldato il debito con il Fondo Elliott: 150 milioni sono a carico del Milan mentre gli altri 210 gravano sul groppone della Rossoneri Lux, ovvero la società per mezzo della quale Yonghong Li controlla il club rossonero.
Se non avverrà il pagamento il Fondo Elliott diventerà il nuovo proprietario del Milan, per poi rimettere la società in vendita e così rientrare più che abbondantemente dei soldi prestati quasi un anno fa.
La società rossonera quindi da tempo sarebbe a lavoro per rifinanziare il debito contratto. A tal proposito si starebbe trattando con il Fondo Highbridge (Jp Morgan) per un prestito di 400 milioni ma sarebbe emerso delle difficoltà: mentre non ci sarebbero problemi a esporsi per la parte dei debiti riguardanti direttamente il Milan, molti più dubbi potrebbero esserci per quelli in carico alla Rossoneri Lux e quindi direttamente a Yonghong Li.
In pratica, il presidente dei rossoneri non darebbe sufficienti garanzie personali per far si che possa essere concesso un nuovo prestito che, in parte, andrebbe a estinguere quello in essere con il Fondo Elliott per poi garantire anche liquidità fresca nelle casse della società.
La società di via Turati quindi ha poco meno di un anno per trovare questi soldi, altrimenti l’esperienza cinese alla guida del Milan terminerà dopo appena una stagione con altri investitori che potrebbero rilevare il club direttamente dal Fondo Elliott.
Inter
Situazione più definita invece quella relativa ai nerazzurri. Quando nel 2014 Erick Thohir acquistò il club dalla famiglia Moratti, lo fece facendosi prestare per mezzo della società creata ad hoc Inter Media Communication 230 milioni da Goldman Sachs al 5,5%, che deve essere rimborsata entro il 2019.
Adesso però la società è di fatto controllata dal colosso cinese Suning che vorrebbe risolvere la situazione di questo debito. Allo stato delle cose, l’Inter deve ancora versare alla Goldman Sachs 208 milioni.
Ecco dunque che l’Inter Media communication ha deciso di creare un bond da 300 milioni con un tasso al 4,875%, riservato ad investitori istituzionali, con una scadenza datata 2022.
Le obbligazioni della società nerazzurra hanno suscitato molto interesse nel mercato internazionale, tanto che nel libro degli ordini sarebbero state presentate richieste per il doppio del valore complessivo del bond.
Tali soldi quindi, che saranno versati il 21 dicembre 2017, permetteranno a Suning di estinguere il debito con la banca d’affari americana e di lasciare in cassa tra gli 80 e i 90 milioni per la gestione corrente.
Oltre ai normali pagamenti previsti, l’Inter così andrebbe il 1 luglio 2019 a liquidare la maxi rata finale da 184 milioni, avendo poi tempo fino al 2022 per trovare le adeguate coperture finanziarie per quanto scadrà il bond.
Roma
Chi invece ha già trovato la sua quadratura del cerchio è la Roma. Anche qui James Pallotta per diventare proprietario del club capitolino aveva chiesto aiuto a Goldman Sachs che poi ha concesso il prestito necessario per portare a termine l’operazione.
Lo scorso giugno i giallorossi hanno portato a termine l’accordo di rifinanziamento con il colosso americano: la durata del debito è stata estesa al 2022, con l’importo che da 175 milioni è aumentato fino a 230 milioni con il tasso d’interesse che rimarrà invariato.
La Roma quindi ha ottenuto più tempo per rientrare del debito ricevendo anche ulteriori soldi che hanno portato liquidità immediata alle casse della società. Non sono però questi gli unici motivi per cui Pallotta può sorridere.
Dopo una lunga telenovela si è sbloccata in maniera definitiva la vicenda relativa al nuovo stadio: l’inizio dei lavori dovrebbe essere per i primi mesi del 2019, con la Roma che dovrebbe poter giocare nel nuovo impianto a partire dalla stagione 2021/2022.
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