Michele Emiliano indagato per abuso d’ufficio, denuncia fuga di notizie

Mario D’Angelo

10 Aprile 2019 - 22:58

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Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano è indagato. Il pm in aspettativa denuncia la fuga di notizie che lo aveva avvertito dell’imminente perquisizione delle guardie gialle

Michele Emiliano indagato per abuso d’ufficio, denuncia fuga di notizie

È indagato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, in forza PD, assieme al capo di gabinetto Claudio Stefanazzi e tre imprenditori. Le ipotesi di reato, contestati dal pm di Bari Lino Giorgio Bruno, sono induzione indebita a dare o promettere utilità, abuso di ufficio e false fatture. Il caso attiene a una fattura da 65 mila euro pagati, da parte di due imprenditori, a un’agenzia di comunicazione che si è occupata della sua campagna per le primarie del Partito Democratico del 2017. L’ufficio di Emiliano è stato sottoposto a ispezione delle forze dell’ordine, così come quello di Stefanazzi. Quest’ultimo è indagato per concorso in abuso d’ufficio.

Fuga di notizie aveva avvertito Emiliano dell’arrivo della GdF

In questi giorni l’indagine ha condotto la Guardia di Finanza fino all’interno degli uffici di Emiliano del palazzo della Regione per l’acquisizione di documenti e dati.

Un’ispezione che, però, non poteva in nessun caso dar frutti poiché, come ha denunciato lo stesso Emiliano, una fuga di notizie lo aveva già avvertito dell’arrivo delle autorità. Il presidente della Puglia, in una nota, afferma di aver “denunciato ieri alla procura della Repubblica una violazione del segreto istruttorio”.

Lunedì il governatore, magistrato in aspettativa, è stato informato dell’indagine a suo carico e del fatto che sarebbe stato “oggetto di una attività di acquisizione di documenti” nell’ambito dei “finanziamenti percepiti” in occasione della campagna elettorale.

Soldi all’agenzia di comunicazione che aveva curato la campagna di Emiliano

Michele Emiliano, inoltre, ha spiegato che l’inchiesta vuole verificare “la natura dei pagamenti di una società di comunicazione che ha curato una parte” della campagna elettorale. Con tale società, afferma il governatore della Puglia, era insorto un contenzioso giudiziario.

Il presidente ha chiarito di aver offerto “piena collaborazione” al fine di “consentire l’acquisizione di tutti gli elementi utili, nella convinzione di avere operato con assoluta correttezza e rispetto delle leggi”. Il governatore, in una nota, scrive:

“Avere appreso preventivamente di atti giudiziari che poi effettivamente si sono svolti cosi come mi era stato anticipato mi ha molto colpito e mi auguro che tale circostanza consenta alla procura della Repubblica di Bari di accertare sino in fondo la verità a tutela mia personale, della funzione da me esercitata, e soprattutto della comunità che rappresento”.

Doverosa, conclude Emiliano, è la verifica della correttezza di tutti gli accertamenti, perché ne venga garantita “la non strumentalizzazione”.

Michele Emiliano, da tempo in rotta di collisione con la corrente renziana del PD, era finito nella polemica interna per via della sua presenza in Direzione Nazionale nonostante il mancato rinnovo della tessera di partito

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