Mersch, membro della BCE, ritiene che non sarà lanciato un piano di QE sui titoli di stato. Meglio puntare sugli Abs, anche se il mercato europeo è poco sviluppato
Yves Mersch, membro del board della BCE, ha dichiarato che al momento il piano di quantitative easing (QE) nell’eurozona “rimane per lo più un concetto teorico” per cui c’è ancora tanta strada da fare tra la teoria e la reale implementazione di un simile programma di acquisto di asset. Mersch ricorda poi che andrebbero valutati attentamente gli aspetti legali di un QE della BCE, in quanto bisognerebbe capire quali asset poter acquistare tra i titoli privati e quelli pubblici.
Secondo Mersch l’ipotesi di un QE sui titoli di stato dell’eurozona appare piuttosto remota, mentre sarebbe più opportuno puntare sugli Abs, ovvero gli asset-backed securities. Si tratta di bond che includono altre attività, tra cui i prestiti. Tra l’altro già la scorsa estate la BCE annunciò di voler ampliare la gamma di titoli cartolarizzati (Abs), basati sui prestiti alle piccole e medie imprese, che gli istituti di credito europei avrebbero potuto presentare alla stessa banca centrale in garanzia per ottenere in cambio liquidità.
Il mercato europeo delle cartolarizzazioni, però, è ancora poco sviluppato, tanto che Mersch chiede un cambio di rotta all’Europa su questo fronte. Finora gli Abs sono stati trattati in modo non appropriato dall’attuale regolamentazione. La BCE potrebbe così presentare una proposta per regolamentare il settore degli Abs alle autorità competenti, in primis il Comitato di Basilea. La richiesta di modifica della regolamentazione potrebbe accelerare i tempi per l’esecuzione di un piano di QE basato sugli Abs.
Il membro lussemburghese del board dell’Eurotower propone quindi ci cartolarizzare i prestiti delle Pmi europee per rilanciare l’economia reale, in modo tale da allentare i cordoni del credito la cui stretta è stata finora un grave problema soprattutto nei paesi periferici del Vecchio Continente, come l’Italia e la Spagna, diventando tra l’altro una delle principali cause della recessione degli ultimi anni. Mersch ha poi allontanato il pericolo di deflazione nell’area euro, sottolineando come sia in corso soltanto una fase di bassa inflazione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA