Le conseguenze di una combo Trump-Brexit sulla governance dei mercati emergenti. Niente più democrazie come quelle occidentali.
La Brexit e l’ipotetica elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti porteranno i mercati emergenti ad avvicinarsi ad un modello di governance in stile Singapore - uno degli stati più liberi e aperti del mondo soprattutto dal punto di vista economico - piuttosto che a quello di stampo anglosassone - più vincolato e in procinto di chiudersi in se stesso - come ha affermato Mark Mobius della Templeton.
I mercati emergenti non saranno più propensi ad adottare lo stile di governance democratico e occidentale a causa delle incertezze generate dalla Brexit e dalla campagna elettorale di Donald Trump.
Questa situazione di incertezza globale e la conseguente sfiducia nei modelli democratici dell’ovest porteranno i mercati emergenti, fra cui la Cina, ad avvicinarsi sempre di più ad altri stili di governance come ad esempio quello di Singapore, ossia una repubblica parlamentare con uno dei più efficienti sistemi giudiziari del mondo e con un’economia fra le più libere e competitive.
La Brexit, l’ipotesi di Trump presidente USA e molti altri fattori come la nascita delle spinte nazionaliste e populiste in tutto il mondo, potrebbero invece causare una progressiva chiusura delle democrazie occidentali.
L’accoppiata Trump-Brexit insomma potrebbe avere delle ripercussioni non solo sui mercati, sul commercio e sui rapporti fra stati, ma anche sui modelli di governo adottati dai paesi emergenti.
Mobius, presidente esecutivo della Templeton Emerging Markets Group, è il principale sostenitore di questa teoria e, in un’intervista alla CBNC, ha spiegato che cosa accadrà nel caso di un’accoppiata Trump-Brexit.
Mercati emergenti: il modello migliore sarà Singapore
Mobius ha affermato che i principali mercati emergenti, come la Cina, hanno iniziato ad ispirarsi, per ciò che riguarda il loro stile di governance, ai modelli dell’est piuttosto che a quelli occidentali.
Questa tendenza, secondo Mobius, sarà accelerata da un incremento delle politiche protezionistiche in tutto il mondo e dal rifiuto sia del commercio libero che della globalizzazione da parte delle economie più sviluppate.
“È in corso un dibattito su quale sia il modello di governance migliore - se quello degli Stati Uniti o quello di Singapore, basato sulla liberalizzazione dei mercati finanziari e su un sistema di governo monopartitico”,
ha affermato Mobius.
Egli ha aggiunto che il tumulto finanziario e politico che ha accompagnato la Brexit ha messo in luce la potenziale instabilità delle democrazie occidentali, anche di quelle più sviluppate.
“La Cina tende sempre più verso Singapore. Anche la Russia e la Turchia tendono verso Singapore”,
ha aggiunto Mobius.
Sotto i 31 anni di governo del primo ministro Lee Kuan Yew, in carica dal 1959 al 1990, Singapore è diventato una delle economie più avanzate del mondo.
Oggi il partito di Yew governa ancora Singapore e la Freedom House statunitense ha classificato la città-stato come “parzialmente libero”.
Trump dopo Brexit: un futuro incerto
Le prospettive per l’economia globale potrebbero essere negative nel caso in cui la Brexit fosse seguita dall’elezione di Donald Trump - da alcuni paragonato a Hitler e Mussolini - alla presidenza degli Stati Uniti, come ha ribadito Mobius:
“Una vittoria di Trump potrebbe accelerare il ‘fattore paura’ e dare una spinta al protezionismo. Egli ha buone possibilità di vincere. Tutto ciò potrebbe portare ad una chiusura degli stati e ad un rifiuto del libero commercio e della globalizzazione, il che è qualcosa che dobbiamo tenere d’occhio con molta cautela”.
Insomma, le prospettive di una combo Trump-Brexit sono tutto fuorché positive.
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