Alla vigilia della prima prova di maturità a far preoccupare i maturandi sono le notizie sul possibile inserimento di cinque materie in terza prova. Il Miur smentisce.
Alla vigilia della prima prova che darà il via alla maturità 2015 sono le notizie relative alla terza prova che fanno preoccupare gli studenti che si apprestano a sostenere l’esame.
Secondo le indiscrezioni che sono iniziate a circolare dalla serata di ieri sarebbero infatti cinque le materie inserite obbligatoriamente nella terza prova a partire da quest’anno.
Tuttavia il Miur, attraverso un comunicato, ha smentito subito la voce.
Maturità 2015, cinque materie obbligatorie nella terza prova?
Finora l’unica attestazione del fatto che il Miur avrebbe deciso di rendere obbligatorio l’inserimento di una quinta materia nella terza prova è un articolo pubblicato su La Stampa di Torino dove si afferma che ieri nell’istituto Itis di Pininfarina di Moncalieri è stata letta una circolare arrivata il 29 maggio in cui il Ministero informava che le materie della terza prova sarebbero dovute essere tassativamente 5 e non più al massimo 5 come aveva sempre previsto la norma.
La notizia avrebbe spiazzato non solo gli studenti ma anche le commissioni dato che, in molte scuole, i ragazzi si sono esercitati con quattro materie come viene riportato nel documento del 15 maggio, documento a cui occorre fare riferimento per la struttura della terza prova.
Maturità 2015, quello che prevede il regolamento
Anche dal punto di vista del regolamento la notizia della circolare è apparsa strana.
Nel regolamento della Maturità 2015 pubblicato dal Miur proprio il 29 maggio (data della circolare) non si fa riferimento a questa modifica della terza prova e, anzi, per la sua struttura si rimanda alle regole degli anni precedenti.
E’ proprio in questo documento che sono riportate tutte le altre novità introdotte nella maturità 2015, e quindi ciò che è apparso strano è che non si facesse riferimento nello stesso a una modifica della struttura della terza prova.
Maturità 2015, la smentita del Miur sulla terza prova
A tal proposito, e in seguito alla confusione che si è generata sulla struttura della terza prova, è intervenuto il Miur a smentire le ultime voci circolate.
Il Miur ha infatti ribadito che la terza prova deve coinvolgere fino ad un massimo di 5 materie, come previsto dal Dm n. 429 del 2000.
Il Ministero ha inoltre precisato che la terza prova deve essere predisposta dalla Commissione sulla base del documento che è definito entro il 15 maggio di ogni anno da ciascun Consiglio di classe.
La precisazione del Miur ha quindi chiarito ogni dubbio. Le voci delle ultime ore avevano infatti tenuto sulle spine gli studenti a causa della mancanza di informazioni certe.
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