M5S: maggiore cooperazione con i Brics. E no alle sanzioni alla Russia

Francesco Oliva

10 Luglio 2015 - 23:59

Il M5S ha tenuto oggi a Roma un convegno sul "nuovo mondo con i Brics". Temi centrali la cooperazione con i Brics e le sanzioni alla Russia. Ecco il racconto della giornata.

M5S: maggiore cooperazione con i Brics. E no alle sanzioni alla Russia

Questa mattina alla Camera il M5S ha tenuto un convegno dal titolo "Il nuovo mondo con i Brics". La nuova linea di politica estera del M5S è stata presentata dai deputati Alessandro di Battista, Carlo Sibilla e Manlio Di Stefano. A rappresentare i Brics diversi esponenti politici dei rispettivi Paesi, tra cui spicca la presenza di Andrey Klimov, vice presidente della Commissione Affari esteri della Duma russa.

L’obiettivo del M5S: forme di governo "dinamiche" e maggiore cooperazione con i BRICS

L’intento del M5S non è quello di uscire da un modello, che è quello “imperialista-americano”, per entrare in un nuovo modello. L’obiettivo piuttosto è quello di creare i presupposti per una forma di Governo dinamica che sappia evolversi con i tempi. Se oggi i BRICS vengono visti come un sistema economico con cui interagire, non è detto che questa posizione debba rimanere immutata se, per esempio, la Russia o il Brasile modificano le scelte politiche o i propri comportamenti economico-finanziari.
Il M5S non intende sposare il modello di sviluppo di uno o più paesi BRICS. Si tratta solo di porre in essere una cooperazione che diventi un volano di crescita e sviluppo per l’economia italiana.

Perché organizzare un convegno per promuovere la cooperazione con i Brics?

Lo spiega il deputato Alessandro Di Battista proprio in apertura dei lavori:

Occorre innanzitutto guardare quello che fanno gli altri e che possa essere di esempio anche qui nella nostra martoriata Europa. Anche perché un punto del programma del Movimento cinque Stelle per le elezioni europee era un’ alleanza dei Paesi del Mediterraneo: pensate che Francia, Spagna, Italia, Portogallo e Grecia messi insieme rappresenterebbero il terzo Pil a livello mondiale dopo la Cina. Quest’ultima intanto ha superato gli Stati Uniti d’ America. Oggi invece parliamo di Brics anche perché ci siamo resi conto in Italia il problema più che politico è legato all’ informazione: non si parla di determinate questioni e non si racconta nulla su quel che avviene davvero nel mondo.

No alle sanzioni alla Russia

Il Movimento 5 Stelle si è da sempre dichiarato favorevole all’abolizione delle sanzioni contro la Russia. Sempre Di Battista ha fornito alcuni dati sulle conseguenze economiche sull’Italia delle sanzioni inflitte alla Russia. Le transazioni commerciali sono diminuite di circa il 20%; nello stesso periodo il commercio tra Stati Uniti e Russia è aumentato del 15%. Secondo l’Istat nel secondo semestre 2014 l’Italia ha perso circa 1 miliardo e 300 milioni di ricavi, ovvero l’11% delle esportazioni verso la Russia, il che dimostra, sempre secondo Di Battista, come le azioni diplomatiche intraprese dal Governo Renzi verso la Russia siano del tutto inefficienti. Il trend negativo è proseguito anche nel primo semestre del 2015. In attesa delle stime ufficiali basti pensare che Gazprom proprio ieri ha rescisso un contratto con SAIPEM, azienda controllata ENI per un valore complessivo (andato in fumo) di 2,2 miliardi di euro.

Una banca di sviluppo per i Paesi Brics

Il M5S guarda con grande interesse alla New Development Bank BRICS (NDB BRICS), l’istituzione finanziaria che si pone come obiettivo far fronte ad eventuali crisi valutarie nell’area Brics e alle pressioni a breve termine sulla liquidità con un capitale potenziale di 100 miliardi di dollari. In questo senso la prospettiva è la dismissione del dollaro come moneta di riferimento mondiale. Secondo i pentastellati lo sviluppo di queste nuove istituzioni economico-finanziarie dimostra come il sistema mondiale unipolare basato sugli Stati Uniti d’America stia volgendo al termine.

Chi sono i Brics?

Brics è l’acronimo di Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica. Recentemente molti economisti parlano di Bricst, considerando anche la Turchia.
Si tratta di Paesi accomunati da alcune alcune caratteristiche demografiche ed economiche comuni:

  • una popolazione di centinaia di milioni di abitanti, Cina e India oltre il miliardo;
  • un territorio immenso e con grandi risorse naturali ed energetiche;
  • un importante trend di crescita del PIL, soprattutto a partire dall’inizio degli anni 2000.

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